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No Book – Cortile Nostalgia di Giuseppina Torregrossa: un inno d’amore a Palermo

Cortile Nostalgia di Giuseppina Torregrossa è ambientato nel quartiere Albergheria di Palermo, più precisamente nella piazzetta delle Sette Fate, è qui che Mario Mancuso cresce nel secondo dopoguerra orfano di entrambi i genitori, con la zia Ninetta, donna dolce ma volitiva, che non riesce a completare il suo compito di madre putativa, abbandonando il piccolo Mario per fuggire col grande amore.

Dopo questo secondo abbandono Mario si trova in lotta contro la mancanza di un affetto sicuro e facile preda della mafia, a cui sfuggirà grazie alla guida di don Gaetano, il parroco del quartiere, che lo aiuterà ad entrare nel corpo dei Carabinieri e grazie all’incontro con Melina, la sua futura moglie.

È proprio la relazione complicata con la moglie, dovuta all’unione di due solitudini e due personalità fragili e ferite e la forzata permanenza a Roma, per la formazione nell’Arma, che caratterizza la parte centrale del romanzo.

Si sfiorano le vicende politiche e istituzionali italiane, la piaga delle Brigate Rosse, il rapimento e l’uccisione di Moro, il femminismo, l’arrivo e l’accoglienza dei primi migranti, la loro integrazione.

La parte finale del romanzo, quella relativa all’adolescenza e alla giovinezza di Maruzza, figlia di Melina e Mario, è la parte più intensa dell’opera; è lei la connessione problematica tra il passato ed il presente, è lei che crea un legame con gli attori vecchi e nuovi del romanzo, mettendoli in relazione.

La scrittura è spesso evocativa e riporta al mondo delle fiabe, anche quando gli avvenimenti narrati sono violenti.

“…infine c’era Palermo, che tutti accoglie e tutti assiste; la mamma che tiene aperte le porte anche nella notte, perché non si sa mai se qualcuno arriva; che tiene il fuoco acceso e una pentola a bollire, perché non si sa mai se qualcuno ha fame; che ha sempre lenzuola pulite, perché non si sa mai se qualcuno ha sonno; la mamma che capi la casa quantu voli u patruni. Palermo: la grande madre.”

 

Recensione a cura di Merilisa Canali

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Nata per caso negli anni Settanta del ventesimo secolo, ha presto capito che leggere era il migliore dei vizi ed un rifugio sicuro dalle intemperie della vita, nonché un prodigioso mezzo di trasporto per viaggi interplanetari.

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