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No Interview

No Interview – Chrysta Bell e le suggestioni del Texas

Chrysta Bell, ormai da anni partner musicale del regista David Lynch e attrice di “Twin Peaks”, il 2 marzo ha pubblicato un ep omonomino, nato sotto il cielo infinito del Texas. Un album molto suggestivo e complesso, che, nei suoi quattro pezzi, parla di una passione ardente e tumultuosa e di ciò che alla fine ne rimane. L’abbiamo incontrata per parlare dell’ep, del suo primo incontro con Lynch e del suo futuro da scienziata!

Intervista di Egle Taccia

Per il titolo del nuovo EP hai scelto il tuo stesso nome. È perché lo senti particolarmente tuo, perché senti che ti rappresenta particolarmente?

Aveva semplicemente senso in quel momento. È qualcosa di simile a “un rito di passaggio” il fatto che sia tornata in Texas per incidere questo album. Non ad Hollywood con David. Non a Bristol con John Parish, ma nel Texas, con la mia coorte musicale che ho avuto vicina per 20 anni. Stavo tornando indietro al mio quartier generale probabilmente. Mi sembrava realmente appropriato. Amo il modo in cui la musica si rivela.

Sei attrice e musicista. In quale dei due ruoli ti senti più a tuo agio e in quale invece ti senti più esposta?

Mi sento incredibilmente esposta in entrambi i ruoli. Ma ho molta più familiarità con l’esperienza dello stare sul palco che con quella dello stare sul set. Esserne parte è un modo totalmente diverso di eccitazione e terrore. Ma trovo esilarante tutta questa scarica chimica di adrenalina, perciò intendo continuare. Credo di essere dipendente dall’eccitazione dell’esposizione e dall’assoluta incertezza di ciò che accadrà.

Twin Peaks è una serie che ha influenzato l’immaginario di intere generazioni. Che impatto ha avuto su di te che ne sei stata parte? In qualche modo ha toccato la tua sfera musicale?

La musica di Twin Peaks era esattamente ciò che originariamente confuse e destò la mia giovane testa e il mio giovane corpo, indirizzandoli verso qualcosa di completamente diverso da ciò che avevo conosciuto prima. Già solo la sigla fu qualcosa che suonai ripetutamente nella mia mente e che continuava ad inquietarmi da bambina. Stavo conoscendo un nuovo livello di consapevolezza evocata dalla musica e dalle immagini di Twin Peaks.

Il tuo primo incontro con David Lynch avvenne quando andasti negli studi di registrazione per provare un paio di brani da lui scritti. Che ricordi hai di quel giorno? Sentivi di avere una specie di appuntamento col destino?

Sì, quello fu un giorno davvero fatidico. Ricordo che quel giorno vidi per la prima volta la chioma di David, la sigaretta accesa che sporgeva dalla sua bocca, i suoi occhi compassionevoli e le sue braccia spalancate in un abbraccio. Fu un gran giorno!

Questo album ha dei suoni molto fluidi, che evocano paesaggi cupi e solitari, molto lontani da ciò che si sente spesso in radio e per questo dotati di un fascino unico. Quanto è importante mantenere la propria identità musicale, senza farsi trascinare dalle mode del momento?

Non sono assolutamente tentata dalle mode del momento, a meno che io non trovi qualcosa per caso nell’etere. La mia musica preferita è quel tipo di roba che costruisce mondi da vivere e da sognare e quel tipo di canzoni generalmente hanno una natura più classica. In Chrysta Bell, esploriamo cose come percussioni orchestrali, chitarre surf-noire, vocals intensamente crudi, che si estendono dal sospiro al richiamo di una sirena, e suoni di stelle cosmiche realizzati con l’ebow…

Quanto i paesaggi del Texas hanno a che fare con l’immaginario del disco?

È dura non farsi ispirare da un cielo del Texas che sembra estendersi all’infinito. Più ti addentri nell’Ovest del Texas più senti di poter riuscire a raggiungere e toccare la Via Lattea. Non ho mai visto niente che possa somigliargli.

Qual è il messaggio che vuoi far arrivare a chi ascolta il tuo album?

Grazie per avermi invitata nei tuoi luoghi interiori.

Sei da poco stata in Italia. Cosa ti ha colpita di più del nostro Paese?

L’apprezzamento per il dramma, per la passione, l’arte e la bellezza. I porpora sono più profondi in Italia. Il cibo è più ricco, le donne più intelligenti, intraprendenti, e con il seno più grosso. L’aria è densa di cibo, sesso e pulviscolo. Sono sempre un po’ brilla quando sono in Italia, anche quando non ho bevuto una goccia di alcol.

Domanda Nonsense: Visto che hai da poco partecipato al Festiva della Scienza, vorrei farti una domanda sul tema. Se fossi una scienziata, quale sarebbe l’esperimento che vorresti realizzare?

Mi piacerebbe dare a tutti coloro che sono affetti da demenza accesso alla loro musica preferita, dato che ho sentito che questo può essere veramente curativo. Mi piacerebbe somministrare la musica come una medicina e vedere se funziona. Musica e cuccioli. Il mio esperimento coinvolgerebbe musica, cuccioli e gelato.

Intervista a cura di Egle Taccia per Nonsense Mag

Written By

Egle è avvocato e appassionata di musica. Dirige Nonsense Mag e ha sempre un sacco di idee strambe, che a volte sembrano funzionare. Potreste incontrarla sotto i palchi dei più importanti concerti e festival d'Italia, ma anche in qualche aula di tribunale!

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