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No Interview

No Interview: Il nuovo disco degli Etruschi From Lakota

Tornano gli Etruschi From Lakota con il terzo disco Giù la testa, in uscita il 13 Ottobre per Phonarchia Dischi. Il nuovo disco è anticipato dai singoli EurocircoQuando vedo te e verrà presentato il 13 Ottobre al Deposito Pontecorvo di Pisa e poi con un tour di cui la band non può ancora svelare le date ma che, ne siamo sicuri, sarà imperdibile e permetterà di apprezzare ancora di più le sonorità della band toscana, sempre scatenatissima sul palco.

 

Del vostro nuovo disco conosciamo il titolo (Giù la testa), la data di uscita (13 Ottobre) e la copertina. Cosa potete anticiparci ancora?

Nella copertina è nascosto Pogba.

Sarà un disco dalle tematiche forti, come forti sono le sonorità.

All’interno del disco si raccontano, attraverso le canzoni, due parole: l’amore e la paura.

 

Come è nato Eurocirco, il primo singolo del vostro nuovo album?

La canzone è nata da un’idea di Alessandro Antonacci (autore e co-autore di buona parte del testi dell’album) semplicemente partendo da una parola: Europa.

Il circo è stata la chiave giusta per descrivere la situazione attuale della politica europea, in pieno conflitto interno, alimentata dalla paura del terrorismo e per questo divisa, separata, spezzata senza una posizione che vada a salvaguardare la politica mondiale che si minaccia quotidianamente, giocando con il nucleare. Noi siamo gli spettatori paganti e allo stesso tempo le vittime di tutto questo.

 

Chi vorreste che, in particolare, ascoltasse Eurocirco?

L’Eurocirco ci piacerebbe farlo ascoltare a chi probabilmente non è d’accordo con noi.

 

Le tematiche politiche sono spesso state protagoniste dei vostri brani (penso a Autobus 37, Il politico alternativo ma anche alla vostra esibizione nel carcere di massima sicurezza di Volterra); Eurocirco non è da meno. È ancora attuale, secondo voi, il concetto di “canzone politica” tipico del cantautorato dei ’60-’70?

La “canzone politica” è un termine antico che proviene dal cantautorato (in Italia) e dalle “war song” d’oltre Oceano, significa che scrivendo di certe cose, qualcuno ti schiera mettendoti o da una parte o dall’altra.

Con questo disco abbiamo provato a parlare di attualità, di scrivere di quello che ci circonda per distruggere queste forme di pensiero (sopratutto indotte dalla politica) basate sull’odio, il razzismo e la guerra tra gli esseri viventi con l’intento di ripartire da qualcosa di più semplice, di più umano, da sentimenti come l’amore e la coesione, in virtù di creare un mondo costruito sul dialogo civile e sulla libertà.

Non scriviamo la “canzone politica” ma crediamo in maniera assoluta che “la canzone è politica”.

 

Cosa rappresenta la copertina di Giù la testa?

L’opera è stata realizzata da Stefano Allisardi, un disegnatore di Torino.

Noi avevamo delle idee che non siamo riusciti a descrivere a parole quindi la soluzione migliore è stata quella di dargli carta bianca utilizzando come sottofondo sonoro il nostro disco (questa è la nostra versione dei fatti).

Comunque se andate a cercarlo (qui la sua pagina Facebook) può spiegarlo molto meglio lui di noi.

 

Per pubblicare Giù la testa avete lanciato una campagna su Musicraiser che è andata molto bene, tra le ricompense c’erano house concert e “super aglio”, una cena per 4 persone cucinata da voi; avete già iniziato a cucinare per i vostri sostenitori?

Certo, la campagna è stata un respiro di sollievo per le nostre finanze e ci ha fatto vedere quanto il nostro progetto possa essere anche il progetto di chi ci segue.

Crediamo sia stata un’ottima idea organizzare qualcosa di diverso dal solito: “Che bello! Sei venuto a vedermi! Ma non mi ricordo il tuo nome…”.

Le persone sono il nostro carburante e noi le premiamo con l’aglio.

 

Dove potremo ascoltarvi dal vivo prossimamente?

In contemporanea con l’uscita del disco, faremo una serata di presentazione al Deposito Pontecorvo di Pisa il 13 ottobre 2017Poi seguirà una serie di date in tutta Italia.

 

Domanda nonsense: Con chi vorreste collaborare per un brano tra Papa Francesco, Donald Trump e Massimo Troisi?

@Pontifex_it  ha 4,62 milioni di follower mentre @realDonaldTrump  38,6 milioni di follower. Noi stiamo con le minoranze quindi vince @MassimoTroisii  a quota 629 follower.

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Nasce nello stesso paese di Martufello, dove cresce mangiando crostatine alle visciole. Scegliendo di seguire i sogni, si iscrive ad Archeologia innamorandosi della preistoria anatolica. La vita da pendolare non fa per lei: impacchetta la sua roba e approda a Rebibbia insieme al pappagallo Rio; a casa giù torna spesso, ché 90km son troppo pochi per fuggire davvero. Vorrebbe essere una bolla di sapone, crede di essere una volpe selvatica, in realtà cerca di fare tutto incastrando vita e accolli.

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