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No Report

No Report – KMFDM live all’O2 Academy di Londra

I KMFDM tornano live con un tour per presentare il loro nuovo album “Hell Yeah”, che toccherà le principali città britanniche e americane.
Alla data di Londra c’è il tutto esaurito. Il mio sguardo si posa sulla gente e noto sia un’eterogeneità negli stili e nell’età. Infatti nel locale è presente sia gente con un abbigliamento tipico dei goth o dell’industrial, sia gente vestita casual, con età che oscilla dai 20 ai 60 anni, quasi a voler sottolineare l’importanza della storica band.
Con fatica cerco di avvicinarmi il più possibile al palco, impresa ardua dovuta al numero dalle persone presenti. Appena trovato un punto favorevole dove godermi il live, le luci si spengono e parte l’intro di “D.I.Y.”, ed uno dopo l’altro entrano i vari membri della band.
Il cantato di Sascha è potente, come se gli anni non fossero mai passati per lui, le due chitarre creano un muro sonoro ampiamente supportato dai synth e dalle due batterie presenti (una drum machine in base e una batteria suonata dal vivo). La gente si scalda fin da subito, ballando e cantando le linee chiave dei pezzi.
Così si susseguono “Freak Flag” e “Hell Yeah”, tratte dal nuovo album, per continuare con un loro vecchio singolo “Amnesia”, cantato dalla voce femminile della band Lucia Cifarelli. Un’esecuzione perfetta, con voce calda e potente, che coinvolge molto i fan presenti.
La band continua il suo show, la quasi staticità del frontman e unico fondatore rimasto, è ben compensata dai chitarristi, che saltano a più riprese sui monitor di fronte al palco ed interagiscono pure col pubblico, pur senza sbagliare l’esecuzione del pezzo.
La scaletta continua senza interruzioni, eseguendo un pezzo dopo l’altro, mantenendo alto il ritmo senza far mai smettere di ballare la gente. Inoltre si presenta ben bilanciata, con ampio spazio ai pezzi nuovi senza trascurare gli album passati. In questo modo si susseguono “Rip the System v. 2.0”, “Total State Machine”, “Burning Brain”, “Glam Glitz Guts & Gore”, “Shock” e “Murder My Heart”, tutti pezzi tratti dal nuovo album, ognuno di questi intervallati da canzoni dei lavori passati: “Rebels in Kontrol”,  “Animal Out”, “Bumaye” e “Virus”.
A chiudere il set ci pensa una potentissima “A Drug Against War”, dove quasi tutto il pubblico smette di ballare per poter pogare e saltare al ritmo frenetico della canzone.
Qui si chiude il set principale, il gruppo ringrazia ed esce dal palco. Il pubblico inizia fin da subito a rumoreggiare, per poter ascoltare altri pezzi, e proprio in questo momento si leva il coro “KMFDM sucks” (traduzione: i KMFDM fanno schifo). Questa non è una provocazione né un segnale di malcontento da chi non ha apprezzato il concerto, ma è solamente una citazione di un loro testo, tratta dalla canzone “Sucks”, che inizia appunto con questa frase, presa dai fan come coro da fare ai concerti come segno di apprezzamento o richieste di bis.
Dopo poco meno di cinque minuti, la band esce di nuovo, ringraziando di cuore i presenti per poi eseguire, in ordine, “WWIII”, “Hau Ruck” e concludere con”Godlike”.
Il pubblico vorrebbe altre canzoni, purtroppo per loro il concerto si concluderà così, a causa degli orari rigidi dettati dalla scaletta del locale.
Un concerto a dir poco esplosivo, un muro di suoni creati da synth e chitarre, batterie martellanti e due voci particolari, seppur molto diverse, dei due cantanti. I KMFDM rispettano pienamente le aspettative del pubblico, offrendo loro uno show all’altezza.
Da segnalare pure l’ottima iniziativa dello Slimelight, storico locale notturno di Londra, che offriva la possibilità di entrare gratis semplicemente presentando il biglietto del concerto.
L’unica cosa negativa, a mio avviso, è stata mettere quattro band di apertura. Siccome i KMFDM hanno iniziato prestissimo (alle 20:40), la prima band ha dovuto iniziare alle 17:30, troppo presto per un londinese qualsiasi, specie se poi hai un ingresso gratis ad un party che finisce alle 7:30 del mattino seguente.

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Musicista, chitarrista e cofondatore dei Mescaline Babies, coi quali ha condiviso alcuni dei più importanti palchi europei. Appassionato di musica, cinema e di qualsiasi forma d'arte. Vive a Londra.

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