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Blixa Bargeld und Teho Teardo in Berlin
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No Report

No Report – Teho Teardo & Blixa Bargeld: evocazioni notturne e suggestioni al Cine Teatro Odeon

Il duo Teho Tehardo-Blixa Bargeld ha presentato il nuovo album Nerissimo, in un concerto organizzato dall’Associazione Musicale Etnea presso il Cine Teatro Odeon.

 

Quando ti ritrovi a recensire un concerto dove lo stage è animato da personaggi quali Blixa Bargeld e Teho Teardo, prima ancora che una nota esca da uno strumento, già la sala è permeata da flashback e fotogrammi di eventi storici che hanno contribuito a rendere l’indie rock come lo conosciamo oggi. E sai pure di avere di fronte due artisti che negli anni hanno mutato forma, in una ricerca personale che non li ha visti ristagnare nelle posizioni dalle quali erano partiti, bensì li ha visti tesi a trovare un connubio dove si vengono incontro vicendevolmente, in una sperimentazione di suoni e suggestioni tutta da scoprire ad ogni nuovo concerto. Questo è quanto ci si aspettava ieri sera al Cine Teatro Odeon.  E questo, di fatto, è quanto assistito.

I due noti e navigati artisti, si sono presentati sul palco coadiuvati da un nutrito ensemble composto dal quartetto d’archi Cesar Frank, Martina Bertoni al violoncello solista e Gabriele Coen al clarinetto basso. Mister Teardo conduceva il tutto dettando la linea temporale con stringhe generate da un sequencer, suonando in contemporanea pure una chitarra elettrica e dei campanacci. Blixa, nella sua solita, istrionica compostezza, articolava testi che spaziavano dall’inglese al tedesco (come i brani Nirgendheim e Ich Bin Dabei) con incursioni pure nell’idioma italiano, come nella nota cover “italianizzata” di Patrick Sanson, “Soli si muore”, in origine “Crimson and clover” di Tommy James and the Shondells . La sua tipica e conosciuta espressività vocale, che alla scorrevole e monotonale forma cantata alterna guizzi, sospiri e talvolta grugniti, creava il pathos giusto e da tutti atteso, come corollario finale alle atmosfere infuse da Tehardo e gli altri musicisti.

Il primo brano eseguito – e che dà pure titolo all’album – Nerissimo (in versione italiana), è cominciato calando sugli astanti un velo rarefatto di suoni crepuscolari, che via via prendeva sempre più corpo, fino a divenire un caleiodoscopio che spingeva l’immaginazione dello spettatore in anfratti remoti dove la luce non ha posto; e dove le parole di Blixa marchiavano a fuoco le tessiture degli archi e degli altri strumenti.

La scaletta prevista ha poi proseguito con brani quali, The Beast, Mi scusi, The Empty Boat e tutti gli altri facenti parte della loro produzione, compreso il brano fuori scaletta: A Quiet Life (tratto dal film omonino, per il quale Tehardo ha composto la colonna sonora). Come ci si aspettava, non sono mancati gli aneddoti tra un brano e l’altro, come ad esempio quello legato al brano Come Up And See Me, dove Blixa ha raccontato un momento particolare della sua vita trascorsa, nel quale oziava sul tetto di un palazzo a Roma, all’Esquilino, a contemplare la foresta di antenne (!?) sulla città.

Durante tutto il concerto, impossibile che non accadesse – vuoi per le sonorità tipiche ricreate, vuoi per riferimenti espliciti all’interno di qualche brano – si percepiva l’aura di Nick Cave, in quanto, com’è noto, Blixa è conosciuto dalle masse più per la sua collaborazione nei Bad Seeds che per la band da lui fondata anteriormente, gli Einstürzende Neubauten, sebbene quest’ultima sia stata una delle band più importanti del movimento industrial.

Il pubblico delle grandi occasioni, accorso per il suddetto evento, era già quasi una garanzia sulla validità dello spettacolo; una cartina al tornasole ad indicare la qualità artistica del momento. E quanto più Catania sarà teatro di concerti come questo, tanto più l’interesse ad organizzarne di nuovi crescerà, attirando sempre più musicisti da fuori ad esibirsi ed ispirandone di nuovi in erba: la nostra migliore aspirazione non può ch’essere questa. Senza dimenticarci, ovviamente, di rivolgere a Blixa e Teo un caloroso arrivederci ed un ringraziamento per la serata trascorsa assieme.

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Fabio è un informatico che è pure musicista. A volte dice che è un musicista che nel tempo libero fa l'informatico, mentendo. Crede fermamente che un critico musicale non possa esserlo fino in fondo se non conosce bene la materia, da qui la sua missione di recensire concerti.

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