“Spirituality and Distortion” è il nuovo album di Igorrr, nel quale l’artista unisce stili musicali completamente opposti che vanno dal black metal alla musica breackcore, dalla musica balcanica a quella barocca e classica. È un album di contrapposizioni e sperimentazioni, dove fanno capolino strumenti insoliti come quelli tradizionali del Medio Oriente.
Gautier Serre, la mente che si cela dietro al progetto, lo definisce come un album che racchiude la vasta gamma di emozioni che colorano la nostra esistenza, dalla gioia alla rabbia e alla nostalgia. Queste 14 tracce rappresentano un viaggio attraverso diversi stati mentali che lo stesso artista ha attraversato.
“Spirituality and Distortion” è fortemente ispirato dalla musica orientale tradizionale, le cui melodie vanno a creare un fortissimo contrasto con i suoni più oscuri del metal, ottenendo un risultato assolutamente disorientante e accattivante allo stesso tempo.
Intervista a cura di Egle Taccia
“Spirituality and Distortion” è il tuo nuovo album. Di cosa ci parli in questo nuovo lavoro?
Come dice il titolo, “Spirituality and Distortion” riguarda due concetti opposti che combattono l’uno contro l’altro per trovare un comune equilibrio. È un po’ come lo Yin e lo Yang, ma in una versione musicale estrema. In questo album la “Distorsione” è la parte che rappresenta cosa c’è di sbagliato, quella parte delle nostre vite dove dovrebbe arrivare lo stupore e la “Spiritualità”; è quello che noi dobbiamo affrontare, pieno di nonsensi e di ingiustizie. Questo titolo rappresenta il difficile equilibrio da trovare tra entrambi gli aspetti e rappresenta un concetto veramente importante per Igorrr: il contrasto.
In “Spirituality and Distortion” trovi un bel contrasto tra due cose opposte, due sentimenti opposti che si esprimono molto bene a vicenda, guarda “Downgrade Desert”, “Overweight Poesy” o “Himalaya Massive Ritual”, lì puoi sperimentare una musica profonda e spirituale grazie agli strumenti del Medio Oriente, a quelli tradizionali tibetani e alle voci; in queste poche tracce, insieme a questi strumenti tradizionali, trovi anche una batteria molto brutale e riff di chitarra. Questo è il contrasto che intendo.
Lo stesso con “Nervous Waltz”, c’è questa melodia barocca molto leggera e saltellante all’inizio, che è completamente uccisa dal death metal che arriva subito dopo.
Quello che intendo è che il rumore non suonerà mai così assordante, a meno che non lo contrapponi al suo opposto: il silenzio, e lo stesso viceversa, il silenzio non sarà mai così silenzioso a meno che non lo contrapponi al rumore.
Il titolo “Spirtiuality and Distortion” esprime questa idea che è veramente forte nell’album, ma anche nell’intera discografia di Igorrr.
In che rapporto si colloca col precedente “Savage Sinusoid”?
“Spirituality and Distortion” è un album completamente diverso da “Savage Sinusoid”, tuttavia, “Spirituality and Distortion” esiste anche per l’esperienza che ho acquisito dalle registrazioni di “Savage Sinusoid”. Ogni strumento che ascolti al suo interno è stato registrato in studio, non c’erano sample, il suono degli strumenti mediorientali, per esempio quello dell’Oud, del Qanun e delle percussioni, sono stati suonati e registrati in studio, nonostante le difficoltà di invitare musicisti tradizionali da ogni parte del mondo. Noi siamo andati a prendere il meglio di ogni musicista che rappresentava il massimo livello di ogni genere: barocco e musica classica, death metal, musica mediorientale, musica balcanica, elettronica jungle e breackcore, la musette francese tradizionale, ecc…
“Spirituality and Distortion” ha avuto un gran miglioramento rispetto a “Savage Sinusoid” perché con “Savage Sinusoid” ho scoperto il mio modo ideale di creare e registrare musica e con “Spirituality and Distortion” ero realmente pronto a farlo e a portare le cose molto più lontano di quanto potessi fare prima. Ho avuto modo di focalizzarmi completamente sul lato artistico e mettere un po’ da parte il piano tecnico, perché era già stabilito. Senza l’esperienza di “Savage Sinusoid”, non sarei mai stato in grado di creare una così impegnativa montagna quale è “Spirituality and Distortion”.
Ho letto che l’album è nato seguendo l’istinto più che la ragione. Sei soddisfatto del risultato?
Sì, sono più soddisfatto di quanto non sia mai stato, questo album è una fotografia reale di quanto la mia mente abbia resistito alla vita in questi ultimi anni e mi sento realmente connesso al 100% con ogni singola nota, con ogni singolo suono di questo disco, avrei cambiato un suono se fosse stato meno accurato di quanto non sia adesso.
Per questo album sapevo ciò che volevo sentire, poiché avevo il sentimento e la musica nella mia testa, ma non conoscevo la forma che avrebbe preso. In realtà, è stato lo stesso con tutti i precedenti album, per ognuno, all’inizio, non avevo la minima idea di dove stessi andando, non ero del tutto sicuro se sarebbe stato buono o meno, se sarebbe stato migliore della musica che avevo prodotto in precedenza o meno, è stato un completo mistero. Sostanzialmente, ho semplicemente seguito i miei sentimenti e creduto nel mio istinto, non sapendo dove mi avrebbe portato; potrei definirlo come una sorta di sentimento di incertezza, nel primordiale momento di creazione di “Spirituality and Distortion”.
A un certo punto è quasi rischioso, perché ci metti tutto il tuo tempo, tutta la tua energia e fondamentalmente tutto quello che hai è qualcosa che non hai idea se sarà buono o apprezzabile. È ancora più rischioso con Igorrr perché non mi interessa per niente che la musica sia popolare o meno, neanche se l’etichetta sarà felice o no, è una musica talmente personale che mi permette di mettere al primo posto nella mia mente l’essere completamente onesto e senza alcun tipo di compromesso.
Nel titolo ci parli di spiritualità. Come ti sei avvicinato alla musica orientale tradizionale?
Percepisco un certo tipo di nonsenso nel mondo in cui viviamo, una sorta di ingiustizia e assurdità intorno a noi, penso che tutti abbiamo bisogno che una sorta di urgente spiritualità lo affronti in un modo salutare. La musica mediorientale, e specialmente l’Oud e il Qanun simboleggiano molto bene i colori e i suoni della spiritualità; ad un certo punto della mia vita mi sento molto vicino a queste tonalità di suoni, loro mi parlano molto profondamente, in realtà questi strumenti sono dei mezzi molto potenti per esprimere quel potente e profondo sentimento, uniti col metal che li rende anche più potenti, poiché gli fornisce un certo sentimento di primitiva spiritualità.
Ho letto che hai dato fuoco al tuo amplificatore per trovare la distorsione perfetta…
Sì, questo album ha un suono molto organico e raggiunge la perfetta distorsione organica, invece di usare pedali o plug-in, ho usato il fuoco. La traccia in cui puoi ascoltare questa distorsione fatta col fuoco è “Overweigh Poesy”.
Una delle tue caratteristiche è quella di non essere catalogabile in nessun genere. È complesso oggi essere musicalmente unici?
Sì.
L’originalità spesso è anche un rischio, perché potrebbe non essere facilmente compresa. Quando componi, pensi mai alla reazione del pubblico?
No, non ho mai pensato a questo mentre componevo, sono completamente concentrato sulla qualità stessa della musica, la mia percezione della qualità, questa è molto soggettiva, ma la mia idea di perfezione nella musica è fondamentalmente l’essenza del progetto Igorrr.
La reazione del pubblico è qualcosa che posso osservare dopo che l’album viene pubblicato, ma non ha mai, per nessuna ragione, influito sul modo in cui io ho composto musica. In realtà, se le opinioni avessero un impatto sulla mia musica, smetterei di fare Igorrr perché non avrebbe più senso farlo, essendo Igorrr la mia idea personale della musica.
Quanto le scelte fatte in studio di registrazione sono funzionali alla resa live?
In realtà, la stessa cosa accade qui, durante il concepimento di un album, io do tutto alla musica, non importa nient’altro. Io non penso alla praticità e alla fattibilità di riprodurre questa musica dal vivo, sfortunatamente per i musicisti, perché loro spesso hanno delle parti molto, molto tecniche da suonare e a volte può risultare piuttosto caotico e difficoltoso rendere questa musica dal vivo.
Ancora una volta, la mia principale motivazione con Igorrr è di creare musica perfettamente completa, la reazione del pubblico e la fattibilità degli spettacoli live sono qualcosa che viene successivamente.
In questo album hai un ospite speciale, ‘George Corpsegrinder’ Fisher dei Cannibal Corpse. Come è nata questa collaborazione e come ti sei trovato a lavorare con lui?
A dire il vero, avevamo una traccia più o meno classic death metal e questa traccia aveva bisogno di una vera voce death metal, così ovviamente ho pensato a George Fisher, glielo abbiamo chiesto e lui ha accettato! Siamo stati sorpresi di questo, non mi aspettavo una risposta, o forse mi aspettavo un carteggio molto complicato per renderlo possibile, ma no, tutto si è svolto senza intoppi. Un così leggendario cantante, ancora aperto a nuove esperienze e capace di offrire la sua voce a nuovi progetti, anche a progetti qualificati come “bizzarri” da molta gente, George è superiore a tutto questo e ci ha consegnato una performance vocale assolutamente assassina. Rispetto per questo meraviglioso gentiluomo. Grazie George.
Domanda Nonsense: Se dovessi scegliere una canzone per descrivere il periodo che stiamo vivendo, quale sarebbe?
Sicuramente “Himalaya Massive Ritual”.
English Version:
“Spirituality and Distortion” is your new album. What is the message of this new work?
As the title means, « Spirituality and Distortion » is about two opposite concepts that fight each other to find a balance together. It’s a bit like the Yin and the Yang, but extreme music version. In this album, the « Distortion » is the part which symbolise what’s wrong, what part of our life awe should get ride of, and the « Spirituality » is what we need to face it, full of non sense and injustices. This title represent the hard balance to find between both of them and it represent a really important concept in Igorrr: the contrast.
In Spirituality and Distortion, you have a beautiful contrast with two opposite things, two opposite feelings that articulate each other very well, look at Downgrade Desert, Overweight Poesy or Himalaya Massive Ritual, you can experience a profound and spiritual music there with the middle east and Tibetan traditional instruments and voices, in those same tracks, together with this traditional instruments, you also have very brutal drum and guitar riffing. This is the contrast I mean.
Same with Nervous Waltz, there is this very light and jumping baroque melody at the beginning, which is completely killed by the death metal coming right after.
What I mean, is that the noise will never feel so noisy, only if you contrast it with its opposite: the silence, and the same on the other way around, the silence will never feel so silent, only if you contrast it with noise.
The title Spirituality and Distortion express this idea that is really strong on this album, but also on the whole Igorrr discography.
What connection is there with the previous “Savage Sinusoid”?
Spirituality and Distortion is definitely a different album than Savage Sinusoid, but still, Spirituality and Distortion exists also because of the experience I had from the Savage Sinusoid recordings. Every instrument that you hear inside has been recorded in studio, there were no samples, the middle east sounding instruments for exemple like the Oud, the Kanoun and percussions has been played and recorded in studio, whatever the difficulties of inviting traditional musicians from all over the world, we picked up the best of each musicians symbolizing the very best of each genre, Baroque and classical music, death metal, middle east music, balkan music, electronic jungle and breakcore, traditional French musette etc… Spirituality and Distortion had a big improvement after Savage Sinusoid as I was discovering my ideal way of create and record music with Savage Sinusoid, and with Spirituality and Distortion, I was really ready to do it and to push the things much further than I could do before. I could focus completely on the artistic side and put the technical part a bit on the side as it was already fixed. Without the experience of Savage Sinusoid, I would never be able to create such a challenging mountain which is Spirituality and Distortion.
I read that the album was born following the instinct more than the reason. Are you satisfied with the result?
Yes, I’m more satisfied than I have ever been, this album is a real picture of how my mind endured the life those past years and I really feel 100% connected with every note and every sound of this album, I would change one sound it would be less accurate than it is now.
For this album, I knew what I wanted to hear, as I had the feeling and the music in my mind, but I didn’t know the shape it was going to take, it was the same with all the previous albums actually, for each one, at the beginning, I had no idea where I was going, I’m not sure at all if it’s gonna be good or not, if it’s gonna be better than the previous music I’ve made or not, it was a complete mystery. Basically, I’m just following my feelings and trusting my instinct, not knowing where it might lead, I would call it a kind of feeling of uncertain, at the very early stage of creating Spirituality and Distortion.
At some point it’s quite risky as you give all your time, all your energy and basically everything you have in something that you have no idea if it’s gonna be good or worth. It’s even more risky with Igorrr as I don’t care at all if the music will be popular or not, neither if the label gonna be happy or not, it’s a complete personal music that I put on the very top of my mind to be completely honest and without any compromise.
In the title you talk about spirituality. How did you get close to the traditional oriental music?
I feel a kind of non-sense in the world we are living in, a kind of injustice and absurdity surrounding us, I think we all need a kind of urgent spirituality to face that in a healthy way. The middle east music, and specially the Oud and the Kanoun symbolize very well that colors of sounds of spirituality, at some point in my life I felt very close to those colors of sounds, they spoke to me very deeply, actually those instruments are a very powerful tool to express that heavy and profound feeling, mixed with metal that make them even more powerful as it gives a certain feeling of primitive spirituality.
I read that you have burned your amplifier to find the perfect distortion…
Yes, this album has a very organic sound and to reach the perfect organic distortion, instead of using pedals or plug ins, I used fire. The track in which you can hear this distortion made with fire is Overweigh Poesy.
One of your characteristics is that you cannot be classified according to any genre. How complex is it to be musically unique nowadays?
Yes.
Novelty is also often a risk, because it may not be easily understood. When you compose, do you ever think about the audience’s reaction?
No, I have never thought about it when I was composing, I’m fully focus on the quality of the music itself, my own perception of quality, this is very subjective but my ideal perfection of music is basically the essence of the project Igorrr.
The audience’s reaction is something I can observe after the album is released, but that had never impacted the way I created music at all. Actually, if the opinions would have an impact on my music, I would just stop doing Igorrr as it would stop making sense to do it, Igorrr being my personal idea of music.
How functional to live performance are the choices you have made in the recording studio?
Actually, the same thing happens here, during the conception of an album, I give everything to the music itself, nothing else matters. I don’t think about the practical and the feasibility of putting this music live, unfortunately for the musicians, as they often have some very, very technical parts to play and it might be sometimes pretty messy and difficult to put this music live.
Again, my main motivation with Igorrr is to create the perfect complete music, the audience’s reaction and the feasibility of the live shows are something which comes after.
You have a special guest in this album, George “Corpsegrinder” Fisher from Cannibal Corpse. How did this featuring start and how did you feel working with him?
Actually, we had a track, pretty much classic death metal and this track needed a real death metal voice, so obviously I thought about George Fisher, we asked him and he accepted ! We have been amazed of this, I was expecting no answer or a very complicated paper work to make it happen, but no, everything went smoothly, such a legendary singer, still open to new experiences and able to offer his voice to new projects, even projects that are qualified as « bizarre » by many people, George is above that and delivered an absolutely killing vocal performance. Respect to this awesome gentleman. Thank you George.
Nonsense Question: If you had to choose a song to describe the period we are living in, what would it be?
Definitely “Himalaya Massive Ritual”.