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Il report del concerto degli I Hate My Village a Milano

Lo scorso 4 luglio è stato pubblicato il video  di Erbaccia, una delle tracce di Nevermind The Tempo, il nuovo album degli I Hate My Village uscito venerdì 17 maggio per Locomotiv Records.

La formazione si trova attualmente in tour e non potevamo perdere l’occasione di andarli a sentire nella data milanese al Castello Sforzesco lo scorso 24 luglio per la rassegna “Estate al Castello”. Il supergruppo composto da Alberto Ferrari (Verdena), Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explotion), Fabio Rondanini (Calibro 35, Afterhours) e Marco Fasolo (Jennifer Gentle) ha intrattenuto il pubblico per quasi due ore con i suoi ritmi incalzanti e un inarrestabile entusiasmo, portando in scena l’ultimo album “Nevermind the Tempo” e tutti i successi dei precedenti lavori.

La band sale sul palco accompagnata dalle note di “Vattene amore”, che una volta imbracciati gli strumenti si trasforma in “Tramp”, seguita da “Italiapaura” e “Acquaragia”. Nonostante la venue imponga volumi contenuti, l’impatto sonoro ha una pienezza che coinvolge gli spettatori, che per gran parte dello spettacolo saranno seduti con lo sguardo curioso ad osservare ciò che accade sul palco. Si va avanti con “Water tanks”, brano molto atteso, uno dei più amati del nuovo “Nevermind the Tempo”, seguito da “Presentiment” ed “Elvis”.

Un concerto degli I Hate My Village è davvero difficile da raccontare, perché dal palco arrivano così tante sollecitazioni che descriverle a parole è quasi impossibile. Il ritmo è sempre più incalzante e varia spesso, con un effetto disorientante che piace, coinvolge il pubblico. Il concerto prosegue con “Fame”, “Jim” e “Come una poliziotta”.

Osservandoli si comprende che ogni musicista è parte del gruppo, ma contemporaneamente solista. Nonostante la formazione presenti delle fortissime personalità, si ha la sensazione che nessuno voglia emergere sugli altri, ma che ci sia un profondo rispetto tra gli illustri sul palco.

È il momento di “Eno degrado”, che anticipa il nuovo singolo “Erbaccia”, seguito da “Bahum”. Alberto Ferrari a questo punto si rende conto che la situazione è troppo tranquilla ed esplode in un “Questo posto è troppo rilassante, alzate il culo!”

Il pubblico non se lo fa ripetere due volte e si lancia sottopalco per ascoltare l’ultima cavalcata di brani: “I Ate my Village”, “Mauritania Twist”, “Fare un fuoco” e “Broken Mic”. C’è qualcuno che addirittura riesce a salire sul palco, sotto gli occhi della band che li lascia ballare osservandoli divertita.

Il live si conclude con “Kennedy”, “Tony Hawk of Ghana” e “Artiminime”.

Che live! Gli I Hate my Village sono energia allo stato puro!

A cura di Egle Taccia

 

Written By

Egle è avvocato e appassionata di musica. Dirige Nonsense Mag e ha sempre un sacco di idee strambe, che a volte sembrano funzionare. Potreste incontrarla sotto i palchi dei più importanti concerti e festival d'Italia, ma anche in qualche aula di tribunale!

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