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Luca Romagnoli ha fatto tappa a Milano col suo “La Miseria Tour” – No Report

Lo scorso 16 gennaio all’Arci Biko di Milano Luca Romagnoli, frontman del Management, ha portato in città il suo “La Miseria Tour”. Durante questo meraviglioso concerto abbiamo potuto ascoltare dal vivo i brani del suo album d’esordio solista, che esplora la miseria contemporanea con uno sguardo intimo, critico e irriverente.

 

Il live si è rivelato un’esperienza immersiva ed intensa, capace di fondere musica e poesia, in un dialogo profondo con il pubblico, nel quale teatro e musica si sono alternati. Molte le poesie che abbiamo avuto modo di ascoltare dalla voce intensa dell’artista, che con la sua espressività ci ha regalato numerosi momenti toccanti e indimenticabili. Accompagnato da Pier Blasioli e Vik Di Santo, Luca Romagnoli ha stravolto emotivamente il pubblico con la sua carica elettrica, accompagnata da suoni sperimentali e momenti di profonda intensità. Tutto si apre con il monito di non dare mai nulla per scontato e con la poesia di Paolo Maria Cristalli, poeta scomparso, molto amico dell’artista, che ha sempre visto in Luca Romagnoli il suo erede artistico.

 

Per una assurda e triste coincidenza, poco prima del concerto abbiamo avuto la notizia della scomparsa di David Lynch a cui viene dedicata una versione acustica di “Perdere”, seguita subito dopo da “Fatturare”.

Prima di “Bi emme vù” viene ricordato ancora una volta l’amico Paolo Maria Cristalli, spiegando che nella vita il poeta non è stato mai aiutato da nessuno, che la vita per i poveri è difficile. Durante il concerto l’artista ha anche toccato il tema della depressione, un male che abbiamo attraversato o attraverseremo tutti prima o poi.

 

È il momento di un’ospite inaspettata, Diora Madama, con cui ci regala una versione meravigliosa di “Perdere”.

Subito dopo, Luca Romagnoli torna a parlare col pubblico, dedicando questo concerto alla madre scomparsa, a cui ci confida che vengono dedicati, in realtà, tutti i suoi concerti, prima di emozionarci sulle note di “Mi sono perso”.

Prima di uno strumentale molto intenso, ci dice che ha voglia di scendere tra il pubblico ed assistere al suo funerale, poi torna sul palco a salutarci, spiegandoci che non sarà la bellezza a salvare il mondo, perché lo rovinerà. Sarà la gentilezza a salvarci.

 

Il pubblico ha accolto con entusiasmo lo spettacolo, che sarebbe riduttivo definire un semplice concerto. È stato un vero e proprio rito di passaggio, durante il quale l’artista abruzzese ci ha portati per mano nei meandri del suo cuore, avvilito dalla miseria di questa società usa e getta.

Il live è stato la rappresentazione artistica del concept che ruota attorno al disco, ovvero una critica ai nostri giorni, dove il vuoto e la superficialità hanno preso il sopravvento.

 

Report a cura di Egle Taccia

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Egle è avvocato e appassionata di musica. Dirige Nonsense Mag e ha sempre un sacco di idee strambe, che a volte sembrano funzionare. Potreste incontrarla sotto i palchi dei più importanti concerti e festival d'Italia, ma anche in qualche aula di tribunale!

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