A sei anni di distanza dal precedente album di debutto solista “Simple Present“, torna il songwriter Milo Scaglioni con “Invincible Summer“, il nuovo disco disponibile in distribuzione Artist First pubblicato il 5 maggio 2023 su tutte le piattaforme digitali. Un nuovo capitolo già anticipato dal singolo “Locked in a circle“, pubblicato a dicembre.
“Invincible Summer”, questo il titolo del nuovo album, che fa riferimento ad un verso di una poesia di Albert Camus, in parte abbandona l’oscurità psichedelica a cui ci aveva abituato Milo Scaglioni, per accompagnarci verso una nuova dolce-amara e sopravvissuta speranza: quella di chi vive un’invincibile estate, anche nel più freddo degli inverni.
Intervista a cura di Egle Taccia
“Invincible Summer” è il tuo nuovo album. Come è nato e cosa lo ha ispirato?
Volevo scrivere un disco che parlasse di relazioni, non necessariamente le mie, ma inevitabilmente passando attraverso il mio “filtro emotivo”. È nato nel corso di 5 anni anche grazie all’apporto fondamentale del mio produttore Angelo di Mino e al fatto che avessimo a disposizione il Blackstar Studio a Milano.
Il titolo fa riferimento alla stupenda poesia di Albert Camus. Quali risorse dobbiamo cercare dentro di noi per riuscire a trovare l’estate anche nel più gelido inverno?
Non saprei, forse una buona strategia sta nel prendere le cose una alla volta togliendoci dalla morsa della vita frenetica di oggi, cercando di tenere vivo il ricordo delle cose importanti per noi, le cose che ci ricordano che una certa felicità è possibile, avendo poche aspettative, molta pazienza e accettando che la vita è cambiamento.
Musicalmente l’album spazia tra vari generi. Verso quale direzione ti sei voluto spingere con questo nuovo lavoro?
È un disco di canzoni in inglese che prende ispirazioni molto eterogenee. Abbiamo giocato tra i generi spaziando tra Beatles, Can, Velvet Underground, Nick Drake, perfino i Verve o gli Arctic Monkeys, musica elettronica, metal e perfino classica contemporanea.
Qual è il filo conduttore che lega due brani apparentemente diversissimi come “Sketches in the Sand” ed “Electric Shush”?
Direi la mia voce ed il fatto che entrambe parlino d’amore.
C’è un brano di cui vai particolarmente fiero o che ti è costato di più a livello emotivo?
Sketches in the Sand, perchè è acustica, nuda e sincera.
L’evoluzione è una questione importante, alla base di ogni creazione artistica. Chi sei oggi con questo nuovo album rispetto a quello che eri in “Simple Present”?
Sono passati anni, vivo a Milano e non più a Roma. Faccio le stesse cose, spero solo di farle meglio e di riuscire ad essere sempre più essenziale.
Sei reduce da una stagione di successi a fianco dei Baustelle. Cosa porterai con te di questo “Elvis Tour”? Qual è il ricordo che ti è rimasto più impresso?
Registrare un disco e poi andare in tour con i Baustelle è stata una esperienza bellissima, professionalmente ed umanamente. Ad Agosto, abbiamo suonato al Be Alternative Festival in Calabria, era l’ora del tramonto e facevano da sfondo un bel laghetto e colline. Bel pubblico e festival organizzato benissimo. Un momento magico.
Domanda Nonsense: Qual è il tuo superpotere che ti rende invincibile?
Non accendo mai la televisione.
Foto di Giulia Ferrando
