Se vi chiedessi dove si legge un libro, molti di voi mi risponderebbero al parco, in salotto, a letto o, al massimo, nella metro. Nessuno di questi posti andrebbe bene per “Io mi libro”. Sorpresi? Il piccolo volume di Alessandro Pagani ridisegna la pratica della lettura, ammiccando ai libri umoristici che compravamo d’estate al mare e che molti si son pentiti di aver buttato via.
E’ una pubblicazione da leggere nella sala d’attesa, alle poste o in coda sulla Cilicia, a Roma (se, ovviamente, non si guida). Un libro per le attese, o meglio, un antidoto per gli stati di frustrazione.
Nonostante la brevità, va letto poco alla volta, per non far indigestione, e soprattutto per non correre il rischio di giudicarlo, confondendolo con altri generi letterari.
Scritto da Pagani ed edito da 96, Rue De La Fontaine, “Io mi libro” è, in poche parole, una collezione di 500 freddure, batture e dialoghi umoristici brevi. Alla fine, un piacevole e inaspettato racconto, realizzato attorno al tema del volo, dove la parola “ali” permette all’autore sia di giocare con la lingua italiana, sia di raccontare i suoi sogni, i suoi desideri, le paure e i ricordi più profondi.
SCHEDA LIBRO
Titolo: Io mi libro
Autore: Alessandro Pagani
Editore: 96, Rue De La Fontaine
Collana: Il lato inesplorato
Genere: umoristico – intrattenimento
Formato: cartaceo
