Dopo aver portato negli anni passati artisti del calibro di Swans, FFS – Franz Ferdinand & Sparks, Jon Spencer Blues Explosion, Black Lips e Godspeed You! Black Emperor (per citarne alcuni) anche questa nuova edizione Zanne si conferma uno degli appuntamenti musicali più interessanti e qualitativamente rilevanti del nostro Paese con una manifestazione in grado di portare in Sicilia grandi nomi del panorama internazionale.
La seconda serata, quella andata in scena ieri sabato 22 luglio, ha visto salire sul palco The Limiñanas, Fujiya & Miyagi ed AIR. I concerti hanno avuto inizio alle ore 20:30 presso il Castello D’Urso Somma, antica dimora gotica circondata da lussureggianti giardini a due passi dal mare.
Ad aprire questa seconda data dello Zanne Festival 2017 sono dunque The Limiñanas. Il gruppo è formato dalla batterista Marie Limiñana – che scandisce tempi interessanti (senza l’uso di piatti) – e dal chitarrista, ma anche bassista, organista e chi più ne ha più ne metta Lionel Limiñana. Sul palco si presentano in sei e la loro combinazione di mezzo cantato/mezzo-parlato insieme ad un sound per certi versi yéyé per altri psichedelico dà vita ad un’esibizione quasi mai noiosa (e sottolineo quasi, dato che in alcuni momenti i francesi sono risultati un tantino ripetitivi, nonostante la buona performance nel complesso).
Riscaldati al punto giusto dai Limiñanas (come se ce ne fosse bisogno con le temperature di questi giorni) la serata svolta verso l’elettronica con l’arrivo sullo stage dei Fujiya & Miyagi, band inglese il cui nome deriva dalla famosa marca di giradischi e dal celebre signor Miyagi di “Karate Kid”. Una vera e propria bomba i ragazzi di Brighton, che con i loro bassi ed un groove coinvolgente hanno decisamente messo il piede sull’acceleratore di questa seconda notte dello Zanne 2017. L’esibizione, ma oserei dire anche l’intera serata, ha vissuto dei picchi con “Ankle Injuries” e “Uh” dove era praticamente impossibile rimanere inermi e non muoversi a ritmo.
La notte che aveva già virato sulla musica elettronica con Fujiya & Miyagi vi finisce definitivamente ed inevitabilmente quando passate le 23:30 ad andare in scena sono loro, i padri dell’ “easytronica”, gli AIR. Il gruppo, nato dall’incontro tra Nicolas Godin (laureato in architettura ed appassionato di musica elettronica) e Jean-Benoît Dunckel (professore di matematica nonché studente di musica classica al conservatorio di Parigi), ha regalato emozioni ieri sera al Castello D’Urso Somma.
Con i loro lunghi capelli e rigorosamente in bianco, il duo francese ha letteralmente fermato il tempo, stregando tutti i presenti con le proprie melodie, nonostante qualche problema fonico – vedi bassi inconsistenti. Una band capace di rapire completamente, ipnotizzare, il pubblico con solamente un banjo ed un fischio, per fare un esempio (stiamo parlando di “Alpha Beta Gaga” ovviamente). Apoteosi poi per “Sexy Boy” e “La Femme d’Argent”, i cavalli di battaglia dei francesi e della loro musica sui generis: tenuti in serbo per l’encore, tali brani (insieme a “Alone in Kyoto“) hanno chiuso una serata che definire memorabile è riduttivo e che a due anni da Four Tet ha riportato l’elettronica di livello allo Zanne Festival.