Si intitola Vertigini il nuovo Ep di Luana Corino, cantautrice veneta già conosciuta come LaMiss. Nell’Ep le sonorità RnB, trapsoul e black music accompagnano una scrittura estremamente curata, ispirata allo storytelling, in cui la donna è la vera protagonista. La produzione dei beat è firmata da Larry Joule e Yazee.
Quali sono le cause di queste “Vertigini”?
Lo stare in quella zona franca, quello stadio di passaggio fra il trascorrere un piacevole pomeriggio insieme e l’innamorarsi, dove la terra trema e cerchi segnali tra spazi e virgole, sperando che entrambi stiate andando nella stessa direzione. I dettagli che ti logorano, quell’amore che non è ancora amore, che si consuma tra un fallimento e l’altro, sperando che, questa volta, sia altro. “Vertigini” è la terra di nessuno per i quasi innamorati.
Tra le storie femminili da cui hai tratto ispirazione ce n’è una in particolare che ti ha colpita profondamente?
“Gita al mare”. È la donna che tutte noi (almeno una volta) avremmo voluto essere. Quella che non teme la solitudine, quella che è così a fuoco da non subire le proprie fragilità. Noiosa forse, da quanto è perfetta.
Ti sei fatta spazio in un ambito musicale che vede prevalere spesso la figura maschile, è stato difficile?
Mi sono presa tutto lo spazio che riuscivo a prendermi, da sola. E forse questo è quello che conta. Però sento di giocare un altro campionato, rispetto a quello in cui meriterei di stare. La figura maschile nella discografia prevale al 100%. I casi in cui pensiamo non sia così, in cui una ragazza sembra farsi spazio, gode del benestare o del patrocinio di uno o più figure maschili affinché questo accada. È molto difficile per una donna, in questo ambiente, farsi prendere sul serio senza rischiare di essere boicottata.
Da LaMiss a oggi quanto ti senti cresciuta artisticamente?
Troppo. Sono cambiata vocalmente, stilisticamente, è cambiato il mio modo di scrivere, soprattutto quello. Ovviamente sono cresciuta pure d’età e anche questo aspetto cambia molto. Gli occhi e il cuore di una trentenne vedono e sentono cose di cui a 20 nemmeno ci si accorge. Ora curo molto di più i dettagli. Ho lo stesso pubblico da dieci anni e un po’ inizia a starmi stretto. Vorrei che altri avessero la possibilità di ascoltarmi e di provare empatia in quello che scrivo, ma è come se sopra di me ci fosse un tappo che non riesco a svitare.
Tour in arrivo?
È da un po’ che non canto dal vivo, mi piacerebbe approdare in qualche localino intimo, di quelli con tappeti e vecchi libri a terra. Ci sto lavorando…
Domanda Nonsense: un oggetto che conservi gelosamente dall’infanzia?
1988, la primissima stampa italiana di “MoonWalk”, la biografia ufficiale di Michael Jackson. Me la regalò la cognata di mia zia Antonella. La conservai per quando imparai a leggere. Ora è in una teca da collezione, assieme a dischi, vinili, action figures ed edizioni limitate.
Intervista a cura di Cinzia Canali