È da poco uscito “Tutto il bello che c’è” (Artist First), il nuovo singolo di Cecco e Cipo che segna il ritorno sulle scene del duo toscano.
Dopo un anno di pausa dai palchi e dalle interviste, Cecco e Cipo tornano raccontando una storia d’amore, con un brano intriso dell’allegria e della spensieratezza che da sempre li caratterizza, ma che porta con sé il retrogusto amaro di un amore platonico destinato (forse) a rimanere tale.
Egle Taccia li ha incontrati per scambiare quattro chiacchiere.
Il video di “Tutto il bello che c’è” ci insegna a prendere esempio dai bambini?
Sì, esatto, hai preso in pieno il concetto e soprattutto a non dare per scontato tutto quello che di bello c’è nelle piccole cose.
Siete tornati parlando d’amore. Pensate che sia la via d’uscita dalle crisi quotidiane?
Questo non lo so, abbiamo parlato d’amore semplicemente perché ci è venuto. Di solito la gente si rispecchia nelle canzoni d’amore e gli vien male, ma questa è una canzone allegra, spero faccia l’effetto opposto.
Il vero amore è quello platonico?
Almeno è puro, vero, genuino, a volte superficiale, ma è bello per quello, ognuno ci può vedere più di quello che c’è.
L’allegria può essere un buon antidoto per i tempi bui in cui viviamo?
Sì, credo di sì, l’ironia aiuta, troppi musi lunghi in giro, e al giorno d’oggi funziona di più la musica malinconica che quella allegra, e c’è un motivo, non è un bene.
Avete in programma di tornare presto con un nuovo progetto discografico?
Certo, abbiamo il disco pronto, ancora non sappiamo quando, ma uscirà.
I suoni del singolo virano verso atmosfere più british rispetto al passato. Verso quale direzione andrà il prossimo album?
Esatto, sarà un disco più inglese, più rock, e più da band con pochi strumenti, tutto suonato. Molto figo, avevamo bisogno di cambiare forma.
Domanda Nonsense: Qual è il posto più bello che avete visitato?
Copparo, sembra bello, ma solo perché siamo molto seguiti lì, senza senso, anche se non ci sono mai stato.
