Gli Züth! tornano con il nuovo disco La Cosmonautica: l’incertezza e l’instabilità nei confronti del futuro vengono racchiuse nel nuovo lavoro della band marchigiana.
Dal debutto con Oceano nel 2015 cosa è successo nel frattempo agli Züth!?
Da quel lontano 2015 sono successe molte cose, fortunatamente per la maggior parte sono cose belle! Dopo il nostro fortunato debutto con Oceano, abbiamo portato questo album in giro per l’Italia e abbiamo ottenuto un ottimo riscontro. L’Oceano Tour ci ha portato sui palchi di più di 40 music club nazionali. Dopo tutto questo vagare, infine, abbiamo deciso che era il momento di tornare in studio e così abbiamo fatto. Dopo alcuni cambi di formazione e intere giornate di lavoro il risultato è stato questo nuovo album, uscito il 30 di ottobre, quasi a cinque anni esatti da Oceano.
Il vostro nuovo album si chiama La Cosmonautica: questo titolo dal sapore calviniano da dove nasce?
“La Cosmonautica” è un album dedicato a Juri Gagarin. Siamo sempre rimasti affascinati dalla sua storia e soprattutto da quel suo primo viaggio in orbita. Abbiamo provato ad immaginare noi al suo posto e ogni canzone di questo disco racchiude in sé le sensazioni che pensiamo abbiano pervaso la mente del primo uomo nello spazio.
Qual è il filo conduttore che lega i brani del vostro ultimo disco?
L’intero disco può essere considerato come il nostro primo viaggio attraverso il passato, il presente e il futuro della società in cui viviamo. Come Juri Gagarin, anche noi ci siamo cimentati per la prima volta in qualcosa a noi sconosciuto. Abbiamo riflettuto molto sui testi e sulle tematiche da trattare. Il risultato finale è un album pieno di storie diverse tra loro, dove i protagonisti vengono sopraffatti dalle emozioni e si lasciano trasportare dall’esistenza, come se si lasciassero fluttuare nello spazio.
Da un punto di vista prettamente musicale cosa è cambiato e cosa, invece, è rimasto intatto rispetto al vostro primo lavoro?
“La Cosmonautica” è sicuramente un album molto più rock di Oceano. Tale svolta è dipesa dall’apporto dei nuovi arrivi nella formazione, nonostante ciò la vena cantautorale dei testi e le atmosfere musicali si sono evolute senza distaccarsi troppo da quelle degli esordi.
La nostra ultima domanda, di solito, è legata al concetto di nonsense: quanto ce n’è in brani come Eroticaerobica?
“Eroticaerobica” è sicuramente il brano nonsense del disco! È un mix esplosivo proveniente dagli anni ’80: body fluorescenti per ballare l’aerobica, erotismo, alieni e Barbara Bouchet. Dette così sembrano parole completamente slegate tra loro ma durante l’ascolto del brano vi faranno fare un tuffo nel passato a ritmo di sintetizzatori e chitarre funky.
A cura di Laura De Angelis