Una bella storia d’amore si cela dietro ad Amiamo le stelle, il nuovo singolo di Bontempi, cantautore bresciano che dal comporre e cantare per le mura di casa ha deciso finalmente, un anno fa circa, di uscire allo scoperto.
Intervista a cura di Cinzia Canali
Se dovessi descrivere in tre parole il Bontempi cantautore?
Mi definisco un cantautore dalle semplici ma efficaci parole.
“Amiamo le stelle” è il tuo terzo singolo, di cosa parla?
“Amiamo le stelle” è un pezzo che va dritto all’essenziale, e per questo ho voluto mantenerlo così come è nato chitarra e voce, è una storia d’amore che racconta tutta la sua crescita, passo dopo passo, ma soprattutto di quanto è e sarà bello invecchiare assieme, continuando a sognare guardando le stelle. Ah, dimenticavo, la storia d’amore è la mia.
In “Sempre un passo avanti”, il brano uscito nel dicembre scorso, racconti invece di come l’amore possa salvarci nei momenti più difficili…
Sì, “Sempre un passo avanti” parla proprio di questo, di quanto sia importante l’amore nei momenti difficili, è lì che trovi la forza che non hai, amare/amarsi per me è soprattutto questo. La vita è un percorso dove a volte si incontrano ostacoli, che da solo non riesci a superare, quindi in quel momento, l’amore di una persona, qualsiasi essa sia, moglie, fidanzata, genitore o amico è la cosa fondamentale.
In cantiere c’è anche un disco di inediti?
Di pezzi ne ho moltissimi e il mio prossimo passo è sicuramente quello di riuscire ad incidere un mio primo Ep/Cd. Sto valutando molte cose. Sicuramente vi terrò aggiornati.
A che età e grazie a chi ti sei avvicinato alla chitarra?
Alla chitarra mi sono avvicinato a dire la verità non prestissimo, intorno ai vent’anni, adesso ne ho 31. Sono autodidatta. Mi sono avvicinato grazie alla voglia che avevo di trasformare in musica le mie parole.
Domanda Nonsense: il luogo più assurdo dove hai scritto un brano?
Non so se può definirsi un luogo assurdo, forse più magico che assurdo, però mi capita spesso di scriverla durante un sogno una canzone, e al mattino appena sveglio chitarra in mano e poi tutto prende forma. Quando succede è veramente una bella magia.
