“Gente è un progetto artistico che nasce lontano dalla presunzione di essere riconosciuto e apprezzato da coloro che lo ascoltano.
Non definibile, non etichettabile: Gente è un esperimento, pura espressione. Gente è tutti, come nessuno.
Gente appartiene a tutti così come non appartiene a nessuno.
È il frutto di contaminazioni provenienti da mondi musicali di ogni genere.
Nasce tra le mura della sua stanza e si propaga nelle piazze: è un’idea isolata che diventa espressione di mondi eterogenei.
È uno ma si fa chiamare come molti: questo è il modo migliore per esprimere chi è e chi non è.
Gente è tutti, come nessuno.
Ascoltarlo è una sorpresa e una pretesa. È il vecchio ed il nuovo, lo strano e l’orecchiabile, le parole difficili che però ti ricordi, uno qualunque che tuttavia non passa inosservato.
Gente è una contraddizione, come quelle che vedi quando ti guardi intorno all’università, ai concerti o al supermercato.
È una signora ben vestita sotto al palco di un rapper piuttosto scurrile, una bambina con le treccine che intona happy birthday a suon di rutti, il professore di storia ubriaco nel locale dove sei andato a ballare.
Non c’è modo migliore per definire Gente, se non quello di non riuscire veramente a farlo.”
Con queste parole ci presentano il progetto Gente, artista street pop che ha da poco pubblicato il suo terzo singolo dal titolo “Genere”.
Egle Taccia lo ha incontrato per scambiare quattro chiacchiere.
Pop, rap, trap. Quanto sei stanco di essere catalogato in un genere?
Penso che musicalmente parlando siamo ad un punto di saturazione, tutto è già stato fatto. Questo potrebbe essere triste per qualcuno, personalmente è una figata, sia perchè diventa una sfida ancora maggiore, sia perchè dà spazio alla contaminazione di qualsiasi genere.
Pensi che il mondo della musica metta troppi paletti agli artisti, impedendo loro di esprimersi al meglio?
Penso che, purtroppo, adesso ogni artista, per far sì che più persone lo ascoltino, debba essere un imprenditore. Come tutto può essere anche stimolante, ma diciamo che l’immagine sta acquistando sempre più importanza a discapito della musica stessa, indi per cui anche il mondo della musica si adegua.
Il tuo moniker nasce dalla voglia di abbattere le barriere tra palco e pubblico?
Anche. Il mio nome d’arte è GENTE perchè la mia musica è la somma di tutte le influenze e relazioni che mi hanno “contaminato” e che io ho digerito e risputato fuori sotto forma di testi e musica.
Quali sono gli ascolti che hanno influenzato il tuo progetto? Da cosa trae ispirazione la tua musica?
La mia matrice è rap. Sono cresciuto con i Club Dogo, Notorious e Ghemon. La cosa che mi ha sempre gasato è stata quella di portare il rap canonico in ambientazioni non tanto hip hop a livello di suoni.
Il mondo è pieno di contraddizioni. Perché nella musica bisogna essere sempre coerenti?
Secondo me essendo espressione non dev’essere coerente. Ovvero senza evoluzione un artista è morto. Anzi la roba figa per me è cambiare in continuazione riuscendo sempre a mantenere un ottimo livello di riconoscibilità.
Immagino che tu stia lavorando a un album. Hai già una data di pubblicazione?
Who knows? Però a brevissimo usciranno nuovi singoli che potrebbero sparigliare le carte.
Domanda Nonsense: Qual è la cosa che dimentichi sempre quando vai a fare la spesa?
La spesa!!
