È uscito a fine ottobre Pallonate, il nuovo video e singolo di Vanbasten, progetto di Carlo Alberto Moretti, trentenne di Montesacro. “Pallonate” è un brano immediato, schietto, dal beat ipnotico.
Come descriveresti il tuo approccio alla musica?
Forastico, egocentrico.
“Pallonate” è il titolo del tuo ultimo singolo; le prime parole che mi vengono in mente ascoltandolo sono rabbia e sopravvivenza…
Per strada non cambia mai niente, le auto restano parcheggiate per giorni negli stessi posti. La gente rimane una vita tra quattro palazzi. Bastiamo a noi stessi, ci cannibalizziamo fino alle ossa e poi moriamo di fame. Chi prega per noi passa una vita in ginocchio, a bestemmiarci contro. I preti buoni restano a galla, gli altri ci provano spesso con mamma. Ragazzi che paccano* ovunque, che spacciano, mentre palleggiano un Tango che gli è quasi parente.
Pallonate è come noi, è il nostro manifesto, lo sfondo sul cellulare che ci ricorda casa.
(*limonano)
Nella vita, difensore o attaccante?
Ultras 🙂
Hai girato una webserie, pubblicato libri, scritto canzoni. Dove hai trovato più terreno fertile per dare sfogo alla creatività?
Ho girato e fatto un sacco di cose, moltissime sono venute una merda. Ho iniziato a creare tardi, prima distruggevo e basta. Il terreno migliore è quello a cui posso dare fuoco cantando ciò che scrivo per noi.
Nel futuro prossimo c’è in programma la pubblicazione di un disco?
Non mi importa molto dei dischi, preferisco parlare di una cosa per volta e dargli valore. Se ti invitassi a cena da me, preferiresti l’antipasto servito insieme al dolce, oppure una portata per volta?
Domanda Nonsense: l’ultima volta che ti sei stupito?
L’alzabandiera di stamattina.
Intervista a cura di Cinzia Canali