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No New – Non conoscete l’Effetto Doppler? Chiedete a Canìs

Uscito il 16 marzo per Lapilla Records/Ponderosa Records, Effetto Doppler, il primo disco del cantautore lombardo Canìs, si potrebbe definire come un magico calendario umorale.

Abbiamo parlato di mesi, cambi climatici e molto altro con Daniele Soriani, vero nome dell’artista.

Mi sorge spontaneo chiederti se pure tu abbia risentito del cambio climatico degli ultimi anni nello scrivere questo disco?

Ecco! Forse è proprio colpa dello scombussolio climatico; deve avermi scompigliato a tal punto che sono finito col buttarmi nella discografia. Scherzi a parte non credo di essere così vecchio da poter dire di averne risentito; di certo, però, mi sono accorto di quanto sia diversa per ognuno di noi la percezione degli andirivieni stagionali: una nevicata in Marzo dà la sensazione di aver superato un inverno glaciale anche se così non è stato; un Agosto particolarmente piovoso fa sembrare bazzecole tutti i discorsi riguardanti il riscaldamento globale; quando affermiamo:‹‹ è scoppiata l’estate!›› ci dimentichiamo di essere usciti col piumino la mattina stessa. Se poi spostiamo queste percezioni indietro negli anni e scaviamo in noi ci accorgiamo di quanto queste sensazioni si possano allontanare ancora di più dalla realtà. Per me, ad esempio, il sole di Febbraio, che per il nostro emisfero è comunque un mese invernale, è sempre apparso molto più luminoso e folgorante rispetto ad un sole estivo: a volte basta un minuto di luce che casualmente si lega ad un evento importante della nostra vita per far diventare quella luce molto più intensa per il resto dei nostri giorni; chissà forse qualcuno che oggi è bambino tra qualche anno scriverà di marzo parlando non di viole e fioriture ma del “bianco suo candor”.

E di questo Effetto Doppler invece cosa ci racconti?

L’ Effetto Doppler, in astronomia spesso chiamato spostamento verso il rosso è un fenomeno per il quale le stelle più lontane, a causa della continua espansione dell’ universo ci appaiono più rosse, più sbiadite e sempre più lo saranno.  Riflettendo sulle relazioni sentimentali, sugli affetti e su come possano essere logorati dall’ inerzia e dalla quotidianità mi è parso una metafora perfetta per incorniciare una serie di canzoni che narrando di attese, stasi, fioriture, fenomeni climatici del piccolo mondo che ci circonda avevano come punto in comune lo scorrere del tempo. Inoltre confrontarsi col tempo delle stelle ci mostra immediatamente quanto piccolo sia il nostro mondo fatto di ore, minuti, giorni, settimane e titoli di canzoni.

Tra i brani presenti nella tracklist ce n’è uno che ha richiesto un maggior dispendio di energie?

Sicuramente i brani a tema “astronomico” (senza pretesa ovviamente) a livello di composizione testuale non sono stati facilissimi da affrontare poiché non avendo io una formazione scientifica si trattava di trasformare una fascinazione letteraria in qualcosa che mantenesse la poesia ma fosse scientificamente congruo, per fortuna in molti casi mi ha salvato l’ironia. A livello strumentale forse la più difficile da realizzare è stata Aprile per il suo tempo molto lento e per la libertà ritmica che abbiamo tentato di perseguire.

Sei nato e cresciuto in una piccola frazione della Lomellina, sei uno di quegli artisti che trova ispirazione anche dalla propria terra?

Ho sempre cercato di trovare il bello nei luoghi in cui vivo forse proprio per la sfida che rappresentava: chiunque sia stato in Lomellina se ne è tornato a casa con la sensazione di essere uscito da un regno le cui stagioni sono quella delle zanzare e quella delle fittissime nebbie. Questo mi ha portato negli anni a vedere un po’ come eroi coloro che riuscivano comunque a rimanere a vivere in queste zone e nel disco questa visione si è tramutata quasi in un elogio allo stare fermi con tutti i rischi di “spostamento verso il rosso” legati alla questione.

A che età ti sei avvicinato alla musica?

Alle scuole medie per merito di un grande insegnate di musica e di quel tanto da molti disprezzato strumento che è il flauto dolce c’è stata la prima cotta, poi in seconda superiore è stato amore con l’arrivo della mia prima chitarra.

Domanda Nonsense: il luogo comune per eccellenza?

Direi che sarebbe fin troppo scontato giocarsi le mezze stagioni e quindi rilancio con un più attuale “Marzo pazzerello, Aprile con l’ombrello”.

 

Intervista a cura di Cinzia Canali

Written By

Cinzia Canali nasce a Forlì nel 1984. Dopo gli studi, si appresta a svolgere qualunque tipo di lavoro, ama scrivere e ha la casa invasa dai libri. La musica è la sua passione più grande. Gira da sempre l'Italia per seguire più live possibili, la definisce la miglior cura contro qualsiasi problema.

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