Nostalgia, riflessioni, consapevolezza di sé e quel tema che ci è caro a tutti, checché se ne dica, l’amore. Post Coito è il secondo lavoro discografico (etichetta Fragola Dischi) di Ombre Cinesi, il primo come progetto solista del produttore tarantino Donato Maiuri.
Primo disco da solista. Avevi bisogno di dedicarti in completa solitudine alla tua musica?
Bella domanda! Il mio percorso nel mondo della musica parte da lontano, è qualcosa che faccio da quando ero bambino con particolare interesse a partire dall’adolescenza (chitarra, prime band, Pink Floyd). Quindi: ho sempre cantato i miei pezzi, ma la mia “parte cantautorale” era rimasta un attimo dietro le quinte perché negli anni precedenti ad Ombre Cinesi ho lavorato molto alla produzione di altri artisti (materia che ho anche studiato). Producendo altri artisti, però, nel corso del tempo ho sentito davvero il bisogno di venir fuori con le mie parole e la mia musica (che già mettevo e continuo a mettere a disposizione dei cantanti della mia etichetta). Produttore, Duo, Solista… È solo un cerchio che si chiude e che probabilmente adesso mi vede più pronto. È come ritrovarsi davanti ad uno specchio.
Synth a non finire e, ho l’impressione, una fortissima esigenza di scrivere. Come hai vissuto la genesi di questo disco?
Hai colto nel segno: fortissima esigenza di scrivere. La genesi è stata vissuta con le “solite”: aspettative, ansia, solitudine… Sensazioni che spesso precedono qualcosa di importante, no? Il lavoro è stato aperto da “Domenica Pomeriggio”, una vera e propria confessione di pensieri. Una buona dose di inquietudine, che ha trovato un rifugio in quel brano. Quasi mi sembrano belle le sensazioni di quel periodo riascoltando quel brano in particolare. Gli altri poi sono venuti di getto, perché si era riaperta una “porticina”. Che adesso è spalancata.
PS: lo so, non posso fare a meno dei synth.
Noi balliamo a passi piccoli su ansie inutili…che oltre ad essere il leitmotiv della mia vita, direi che è anche quello dell’intero disco. Sei d’accordo?
Allora possiamo dire che è il leitmotiv del disco, della tua vita e della mia vita. E credo di quella di tanti altri.
L’album si conclude con “Mi guarderai da dietro”, brano ad alto tasso emotivo, grazie anche alla voce incantevole di Vienna. Raccontaci qualcosa di questo pezzo.
Vero, Vienna ha una voce incantevole e presto ascolterete i brani che sto producendo per lei. Con Vienna c’è una bellissima amicizia. Vi potrei raccontare di quando mi aspetta alla fermata per partire in tour (è anche la mia tastierista) con la valigia VERDE ACQUA ma con aria seriosa.
Scherzi a parte, è un brano molto intimo che ci lega tanto. Lei aveva un’idea e ha lasciato con fiducia che poi la sviluppassi io. Questo brano, anche se non parla di fiducia, credo che in qualche modo parli lo stesso di fiducia.
Cantautore, produttore, insegnante di musica… quanto hai rischiato per rincorrere ciò che davvero sognavi di fare?
Ho rischiato tutto. Rischio ancora e ogni giorno tutto. Ma è qualcosa che davvero brucia dentro, questa storia della musica, e non posso farne a meno. Ho una persona che ha sempre creduto nei miei rischi: mia madre.
Dovessi consigliare un qualunque tipo di luogo in cui ascoltare “Post coito”, quale sarebbe?
Qualsiasi luogo in cui sia appena avvenuto un Coito ovviamente!
L’estate ti vedrà in giro per lo Stivale? Che tipo di live presenterai?
Sì sì, ci sono delle date che sto per annunciare. Quest’estate sarà solo la preparazione ad un grande autunno.
Domanda Nonsense: Sei poi riuscito a dire ti amo?
Forse. Grazie Nonsense.
Intervista a cura di Cinzia Canali
