Si intitola Monte Meru il nuovo album dei Latente, band alternative rock proveniente dall’hinterland milanese. Un disco che parla di sentimenti umani, dalla rabbia alla speranza. Per il gruppo un lavoro che rappresenta una sorta di daruma, simbolo della loro perseveranza.
È uscito il 7 dicembre il videoclip del nuovo singolo, “Nervi”, una canzone intensa, dai toni post-punk, che racconta le inquietudini che spesso ci attanagliano.
Sia il titolo che la cover del disco fanno riferimento al Meru, il monte indiano dalla forte valenza spirituale e filosofica. Come siete giunti a questa scelta?
La scelta di intitolare l’album “Monte Meru” è stata presa quando abbiamo capito che le canzoni che stavamo componendo raccontavano una serie di difficoltà paragonabili ad una scalata di un monte.
Un album che attraversa diversi stati d’animo: disagio, paura, amore, speranza… voi con quale di questi avete iniziato a comporre i brani?
Siamo partiti dal pezzo “Brace” che parla di disagio e ansia nello sguardo al futuro; tutto questo è evoluto in un disco pieno di sentimenti contrastanti.
C’è un messaggio particolare che vi farebbe piacere arrivasse al pubblico dopo aver ascoltato l’intera tracklist?
Il messaggio che ci piacerebbe arrivasse alle persone è un messaggio positivo per esorcizzare le difficoltà della quotidianità.
“Fumare”, il primo singolo estratto, parla della dipendenza nelle sue varie forme e delle conseguenze negative che derivano da ciascuna di esse…
Esatto, il gesto di fumare riassume il concetto di dipendenza. Questa metafora è molto forte in quanto è una dipendenza diffusa in cui la maggior parte delle persone purtroppo si può riconoscere.
Siete già on the road per la presentazione del disco. Che riscontro avete avuto fino ad oggi?
Abbiamo avuto un riscontro molto positivo, abbiamo conosciuto gente in gamba tra i quali molti gruppi validi. Non solo per quanto riguarda i live ma anche varie interviste.
Domanda Nonsense: La fobia da cui non riuscite a liberarvi?
Risposta Nonsense: salviettine umidificate non gettabili nel wc.
Intervista a cura di Cinzia Canali
