Supernino sarà uno dei protagonisti di Indie is Agio, il raduno organizzato il prossimo 28 aprile al Circolo Magnolia di Milano da Diesagiowave, la community che ha contribuito a cambiare le dinamiche della musica italiana degli ultimi tempi, inventandosi anche un genere musicale, l’Itpop. Se si dovesse scegliere un artista legato a filo doppio col mondo del web, Supernino sarebbe il prescelto. Già dal titolo del suo ep, E-day e dalle grafiche che richiamano l’e-commerce più famoso del web, si capisce chiaramente che la sua musica è strettamente legata alla realtà virtuale, che racconta nei suoi testi, la cui ambientazione è proprio quella delle nostre vite social.
Egle Taccia lo ha incontrato per una chiacchierata pre raduno.
Benvenuto su NonsenseMag. Ci racconti com’è nato il progetto?
Ciao Egle, grazie per questa intervista!
Il progetto nasce circa un anno fa dalla voglia di provare qualcosa di nuovo come solista dopo anni passati nelle band, nelle quali tra l’altro sono coinvolto ancora oggi. Cercavo qualcosa di snello e flessibile, che avesse una sua identitá e un suo stile, e che mi permettesse di avere tanto col minimo sforzo: ho scoperto che stando seduto nella mia cameretta potevo fare un sacco di cose belle! Fin da subito ho avuto chiara la direzione artistica che avrebbe dovuto prendere il progetto Supernino, a partire da loghi, colori, stile musicale e di scrittura, e comunicazione social. Credo di aver impostato piú o meno coscientemente il tutto come per il lancio di una start-up: ho scelto di iniziare con un solo brano, Telodirò, il mio cosiddetto MVP (rivolgendomi agli addetti ai lavori). Non mi aspettavo un successo garantito, è stato un tentativo, mi sono detto se funziona continuo, altrimenti ho disperso il minimo del mio tempo e del mio denaro e mi dedicherò ad altri progetti musicali. Ecco che quindi ho deciso di rispolverare alcune produzioni abbozzate sul mio Cubase, e ho iniziato a scriverci sopra un testo. Alla fine è andata bene!
Quali sono gli artisti che ti hanno influenzato?
Per quanto riguarda gli italiani tutto il filone di artisti che a partire da Coez o Frah Quintale hanno iniziato a sperimentare un mix tra hip hop e pop elettronico. Mi piaceva l’idea di potermi cimentare in qualcosa di simile e sapevo avrebbe funzionato come genere, anche se loro son partiti da un background hip hop per poi dirigersi verso il pop/indie, io invece parto dalla direzione opposta. A livello internazionale mi ispiro a tutto ciò che è molto catchy e funk, un po’ come Daft Punk, o Justice o perché no Bruno Mars.
Il mondo di Supernino è fatto di web e social. Come si combinano reale e virtuale nella tua musica?
Supenino deve al web tantissimo. Quando ho deciso di lanciare il progetto è grazie ad internet che, partendo da zero conoscenze nel settore, ho trovato i primi contatti tra cui ROL Produzioni, miei attuali produttori e musicisti per i live, poi i miei attuali manager, poi il video maker “Il regista dei telefonini”, poi il mio pubblico di riferimento. Specialmente per trovare quest’ultimo la mia presenza su Instagram è stata fondamentale: mi sono imposto di non fare spam, molti dei miei amici hanno scoperto del progetto mesi e mesi dopo, il mio target era un altro, e me lo sono andato a cercare personalmente.
Il tuo ep si chiama “E-day”, richiamando la grafica e il marchio del più grande E-commerce del web. Cosa rappresenta questo accostamento per te? Come mai questa scelta?
I cinque brani che ho raccolto sotto il nome E-day fanno tutti piú o meno riferimento a cose o eventi di vita quotidiana, la mia ma anche la tua di ascoltatore, la quale sempre piú spesso vede come protagonista l’internet. Per questo ho scelto di chiamare l’ep E-Day ovvero, parafrasando, “Electronic Day”. Da lí l’intuizione di ribaltare la lettera ” b” del logo del celebre ecommerce “Ebay” in modo da farlo diventare “Eday”: tra l’altro il logo originale aveva dei colori che mi piacevano un sacco oltre a conferire alla copertina un tono internettiamo che trovavo calzasse a pennello.
In “Obsolescenza programmata” i tuoi riferimenti al web raggiungono il culmine parlandoci di morte programmata. Pensi che sarà questa la nostra fine?
Perché no. La tecnologia in mezzo secolo ha fatto passi da gigante, tanto che si parla giá dei primi trapianti di cervello e della possibilitá di vivere ” quasi ” in eterno all’interno di altri corpi. In obsolescenza programmata si parla appunto di queste tematiche, decidete voi se in tono critico o meno, ma senza dubbio per il futuro uno scenario che preveda la morte programmata anche per gli esseri umani non lo vedo poi tanto lontano dalla realtá!
Hai anche dedicato una canzone d’amore alla “Fibra”. Sei un tipo che passa la vita davanti al computer?
Non lo siamo forse un po’ tutti? Se per computer oggi intendessimo anche gli smartphone ti direi proprio di sí, passo grandissima parte della mia vita davanti ad un computer e non me ne vergogno, penso sia parte della vita anche questo, anche il chattare crea relazioni, anche il postare su facebook, e non é assolutamente un male, abbiamo l’esempio concreto di ció davanti ai nostri occhi: Indie is agio 4.0, comunitá virtuale che diventa (o forse é sempre stata) comunitá reale. É vita anche quella trascorsa su internet!
Com’è l’amore ai tempi dei social?
È più sicuro se fatto con wifi protetto! Non saprei comunque, è piú facile ma piú difficile allo stesso tempo. Il primo contatto con la mia ragazza l’ho avuto su facebook ad esempio. Come dicevo l’internet é secondo me parte integrante della nostra vita, potrei benissimo innamorarmi di una persona solo in base a come si comporta sui social, al suo modo di fare, di comunicare, c’è tantissimo di noi stessi in quello che facciamo sui social. Mi potresti dire “ma sui social potrei fingermi qualcun altro”: se non sei autentico lo si nota abbastanza facilmente! Ovvio che serva ad un certo punto il contatto umano, ma prima devi creare l’occasione per avere questo contatto, e il social è uno strumento super utile a questo scopo!
In che modo invece i social hanno cambiato la musica?
Eh eh ce ne sarebbe da scrivere. L’internet, con social annessi, ha portato solo benefici alla musica per quanto mi riguarda. Sono del partito de ” la musica streaming ha salvato l’industria discografica” e non viceversa. Sento che adesso noi utenti possiamo davvero decidere chi ascoltare e chi secondo noi merita di essere diffuso attraverso la democrazia dell’internet (ovviamente io sono fra quelli che meritano eh! ahah). I social sono poi diventati lo strumento per eccellenza per avere un contatto diretto con il pubblico potenziale e per poter coltivare la propria community. Fino a 20 anni fa chi poteva aspettarsi di riuscire ad avere un contatto così diretto con il proprio artista preferito, prendi ad esempio una diretta di Gianni Morandi; anche qui l’internet ha umanizzato la relazione artista-pubblico rispetto alla distanza invalicabile che c’era un tempo.
Ti esibirai sul palco di Indie is Agio, il raduno-festival di Diesagiowave, la community musicale più forte del web. Sei emozionato?
Un po’ sì, ma è quell’emozione bella prima di qualcosa di importante, come al primo appuntamento o quando compri un videogioco nuovo! Per me è davvero un onore essere stato chiamato per un raduno del genere, soprattutto considerando quanto il progetto Supernino sia legato all’internet.
Cosa dobbiamo aspettarci dal tuo live?
Una Keytar, un paio di occhiali da sole a specchio e tantissima energia elettrica!
Domanda Nonsense: Istagram o Tinder?
Non ho mai scaricato Tinder ma in effetti lo dovrei fare, anche solo per comprendere meglio i testi di MAIOLE. Al momento quindi ti dico Instagram: con le storie mi diverto tantissimo, tante volte ho rischiato di perdere la dignitá, ma questo ed altro per i followers! Vi invito a seguirmi solo se maggiorenni.