Si intitola Torneremo l’ep, uscito per Artist First, che segna il debutto discografico di Redh, nome d’arte di Matteo Pasqualone, cantautore romano classe 1994.
Se dovessi descrivere con una parola come ti senti ora, a pochi mesi di distanza dall’uscita di “Torneremo”, quale sceglieresti?
Soddisfatto, ma con tanta voglia di fare ancora.
Malinconia e nostalgia sono molto presenti in questi brani, pensi riusciresti a scrivere senza la presenza di tali sentimenti?
Per me la malinconia e la nostalgia sono dei sentimenti molto belli perché, se li provi, vuol dire che hai vissuto qualcosa di importante che inevitabilmente ti ha lasciato qualcosa che ti porterai sempre addosso. Senza questi sentimenti uscirebbe qualcosa di meno profondo perché vorrebbe dire che non c’è stato un vissuto e quindi non avrei bisogno di scrivere per sentirmi meglio. Penso, però, che troverei comunque un motivo per scrivere.
A livello di sound che tipo di ricerca è stata fatta?
Tanti weekend chiusi in studio, tante idee e bravi musicisti (collettivo Bdr studio).
A proposito di Bdr Studio, l’incontro con il collettivo è stato abbastanza determinante per il tuo debutto. Com’è nato questo rapporto artistico?
È nato per caso… ho scritto su Mercatino Musicale a Federico Murgia (chitarrista band), ci siamo incontrati e poi mi ha portato al Bdr studio e abbiamo messo su la band. È successo tutto in maniera naturale.
Prossimo obiettivo da raggiungere?
L’album e tanti live ( che sono la parte che preferisco di questo “mestiere”).
Domanda Nonsense: Con la Cacio e Pepe come te la cavi?
Alla grande! Mio padre è un cuoco mancato e mi ha dato parecchie dritte in cucina… però il mio piatto forte è la pasta al ragù bianco.
Intervista a cura di Cinzia Canali