Ivan Romano è un cantautore folk. È tangibile in ogni singolo brano de “L’inventore saltuario”, album pubblicato il 25 agosto per l’etichetta indipendente Arie.
Un folk che però non si limita alla tradizione, ma spazia per mezzo di strumenti come il kazoo e il flicorno fino alle sonorità dell’america latina. Sound latino che il disco assume sin dalla prima canzone (omonima dell’album) nella quale una delicata fisarmonica si tramuta in sveglia nel cuore della notte per il nostro protagonista, “L’inventore saltuario”.
La fisarmonica viene poi esaltata da Carmine Ioanna nel secondo pezzo “Vento di Primavera”: una canzone in cui la differenza generazionale tra due donne, da possibile barriera si trasforma in strada da seguire per la ragazza (grazie ai saggi consigli della madre) e nella quale l’assolo di fisarmonica appunto è da applausi.
Parlavamo prima di strumenti atipici per il folk tradizionale. “Salento” ci regala una particolare intro di kazoo ed è un vero e proprio spot per questa terra: turismo, ma non solo dato che i prodotti tipici salentini (l’olio su tutti) si prestano perfettamente alle romantiche cene degli innamorati in riva al mare.
I testi e gli arrangiamenti de L’Inventore Saltuario sono frutto di un lungo studio condotto da Ivan Romano – non solo voce, ma anche basso (notevole in “Ricordati che la vita è uno scambio”), piano, chitarra e kazoo -insieme ad Antonio De Nisi alla batteria ed Angelo Marino alle percussioni, oltre che al già citato Carmine Ioanna alla Fisarmonica. “Sarebbe Inutile”, “Ma è difficile farlo” e “Irpinia” sono componimenti che evidenziando la complessità della costruzione sia musicale che degli scritti ci consegnano un artista che per certi versi può essere accostato a Vinicio Capossela.
“Voce ‘e notte” infine, è l’ultimo brano dell’album. Un classico napoletano scritto più di cento anni fa (1903), reinterpretato apprezzabilmente dall’artista in chiave folk e che racconta di un uomo recatosi sotto il balcone della donna amata per dichiararle il proprio sentimento, sebbene lei sia già impegnata con un altro uomo, che dorme al suo fianco.
Un pezzo coerente al canovaccio sociale seguito da Ivan Romano nel disco e che si presta dunque perfettamente al ruolo di traccia finale del lavoro: una chiusura certamente atipica per un disco di soli inediti, ma ideale per un cantautore folk fuori dagli schemi!