Con il progetto letterario “Libero di amare” e quello discografico “Bagagli leggeri”, usciti rispettivamente il 20 e 21 giugno, il cantante sardo rincorre e riafferra una nuova rivincita umana ed artistica.
Marco Carta è sempre stato uno di quei prototipi di personaggio che se segui un minimo, a prescindere dalla tipologia di carriera o di “contorno narrativo”, fai fatica a non voler bene. Anche oggi, durante la conferenza stampa di presentazione delle sue nuove pubblicazioni artistiche, tutto quello che ho sempre ipotizzato si è confermato. Marco Carta è un ragazzo alla mano, uno che sorride di continuo per nascondersi, che si trova senza che se ne accorga a parlare di aneddoti intimi della propria quotidianità scordandosi di avere davanti la stampa, limpido, buffo, dalla sensibilità imbarazzata.
Quello che emerge in più rispetto al passato è però la consapevolezza di poter essere tutto questo in maniera, finalmente, libera. Libertà è in fatti il tag ricorrente e dominante nella rinascita di questo ragazzo. Il nuovo disco “Bagagli leggeri”, edito per The Saifam Group (Marco ha parlato anche del passaggio da una major – la Warner – al mondo indipendente, descrivendolo difficile perché ne conserva un ottimo ricordo umano e professionale, ma anche salvifico perché l’ha reso più padrone delle proprie scelte), rappresenta un nuovo inizio. Sonorità anni ’80 contaminate di sfumature più contemporanee accolgono il primo album che vede un Carta per la prima volta in veste di autore. Tre sono infatti i brani da lui scritti: “Una foto di me e te”, “Io ti riconosco” e “I giorni migliori”, ultimo singolo in rotazione radiofonica che riflette a pieno il mood emotivo attuale dell’ex vincitore di Amici. “Ho sempre voluto scrivere ma ero sempre troppo insicuro per farlo, ora sono circondato dall’entourage giusto che mi sprona a farlo”, racconta Marco. E questa acquisita sicurezza è stata determinante anche nella scelta di non posticipare, a seguito dei noti fatti di cronaca che l’hanno coinvolto di recente, l’uscita del suo progetto: “le critiche arrivate dai social sono state molto pesanti e mi hanno ferito profondamente, dovrebbe esserci un patentino per poter scrivere sul web. Ma questo non mi ha scoraggiato, posticipare l’uscita sarebbe stato mancare di rispetto ai miei fan”.
Il libro “Libero di amare” pubblicato da Baldini+Castoldi, affronta anch’esso, in un capitolo aggiunto all’ultimo, l’incidente dell’accusa di furto: “ho usato queste pagine come seduta terapeutica, uno sfogo che mi ha permesso di metabolizzare e condividere quello che mi è accaduto parlando in soggettiva delle mie emozioni”. Altro capitolo importante è quello dedicato all’amore, crocevia assoluto fra il passato ed il presente: “il mio compagno, spero l’uomo della mia vita, è stato fondamentale nella composizione del mio nuovo album, è stato un punto di riferimento per me anche grazie all’equilibrio che lo contraddistingue e che mi compensa”.
L’estate di Marco Carta proseguirà poi con degli instore di presentazione e con un tour vero e proprio che lo riporterà a stretto contatto con quel pubblico che da sempre lo sostiene e con il quale potrà legittimare all’ennesima potenza il senso di libertà che tanto gli è a cuore e che lo riporta alla sua eterna e resistente, sostenibile leggerezza dell’essere.