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No Press – TODAYS 2018: ecco il progetto IO SONO LA MUSICA CHE ASCOLTO

IL PROGETTO DI GEOLOCALIZZAZIONE

IO SONO LA MUSICA CHE ASCOLTO è l’innovativo progetto di geo-localizzazione musicale per la città di Torino, sviluppato con il sostegno di Compagnia di San Paolo in partnership con Spotify e La Feltrinelli. Lo studio di settore e indagine territoriale ha l’obiettivo di fornire un report aggiornato dei centri di produzione, diffusione e fruizione della musica dedicato a tutti i soggetti interessati ad approcciarsi ad un percorso imprenditoriale.

La ricerca, sviluppata tra novembre 2017 e maggio 2018, si occupa di mappare gli eventi live presenti in città nel periodo indicato. Lo studio scientifico e la raccolta dati quantitativa, compiuti con il supporto di un data- analyst e di un ricercatore, sono affiancati ad un progetto di comunicazione che vuole creare engagement attraverso la piattaforma www.iosonolamusicacheascolto.it e i canali social. (Facebook: www.facebook.com/ iosonolamusicacheascolto; Instagram: www.instagram.com/iosonolamusicacheascolto).

Con l’hashtag #TORINOSUONA ci rivolgiamo al pubblico dei concerti a cui offriamo la possibilità di segnalare gli eventi di musica live presenti sul nostro territorio e di diventare Reporter per una sera. I nostri Reporter accedono ai concerti con uno speciale Pass per poi fornirci la loro personale recensione dello spettacolo attraverso un questionario qualitativo da compilare online.

È possibile segnalare un evento e/o candidarsi come Reporter per una sera attraverso il nostro sito www.iosonolamusicacheascolto.it

In partnership con Spotify è stata ideata la Playlist del progetto – continuamente aggiornata con tutti i brani degli artisti che si esibiscono a Torino – disponibile a questo link: http://bit.ly/IoSonoLaMusicaCheAscolto.

MAPPATURA DI ARTISTI, LOCALI ED EVENTI

– NOVEMBRE 2017

Artisti che si sono esibiti a Torino: 312

Locali in cui hanno suonato: 44

Eventi di musica live: 216, di cui 100 gratuiti e 116 a pagamento

– DICEMBRE 2017

Artisti che si sono esibiti a Torino: 250

Locali in cui hanno suonato: 52

Eventi di musica live: 170 , di cui 80 gratuiti e 90 a pagamento

– GENNAIO 2018

Artisti che si sono esibiti a Torino: 306

Locali in cui hanno suonato: 55

Eventi di musica live: 238, di cui 163 gratuiti e 75 a pagamento

LA MUSICA COME PERFORMING ART

La musica come performing art resta e si consolida come la parte vitale del sistema industriale, soprattutto rispetto alla dimensione discografica. Per comprenderne la ragione bisogna innanzitutto constatare quanto l’ascolto di musica vada ben oltre un puro intento ricreativo: i soggetti utilizzano la musica come strumento per la definizione e la condivisione dell’identità, in un gioco suggestivo tra memoria e sogno in cui cinematograficamente l’individuo elabora una propria colonna sonora.

Soprattutto i soggetti utilizzano tanta musica: da una ricerca commissionata da SCF38per la realizzazione del progetto Musica ex Machina39 si rileva che la media del tempo libero in un giorno lavorativo è di 2 ore e 48 minuti. Di questo tempo il 40% viene impiegato nell’ascolto attivo di musica. Questa onnipresenza quotidiana si traduce spesso in una forte considerazione per i concerti come dimensione del tempo e come «fenomeno cerniera tra le attività del quotidiano e gli eventi speciali, intensi, irrinunciabili, che richiedono attenzione dedicata e un grado di attivazione e egodirezione molto alto».

LA MUSICA DAL VIVO

La partecipazione ad eventi dal vivo rappresenta oggi una parte rilevante del music business per due ragioni sostanziali e interdipendenti: il fatturato e il valore emozionale dei concerti, cruciale per l’industria come stimolo all’ulteriore consumo di musica e per l’individuo come esperienza irripetibile caratterizzata da molteplici significati.

L’analisi dei dati recenti permette di porsi alcuni interrogativi sullo stato di salute di una fetta di economia e di un’industria culturale e su determinate abitudini di consumo degli individui legate all’esigenza di una partecipazione emozionale agli eventi.

DECLINARE IL FATTORE E

L’essenza di un concerto come prodotto culturale è la partecipazione le cui ragioni coinvolgono tre fattori:l’Emozione,l’Entertainment e l’Esperienza, capisaldi dell’economia contemporanea – definita nella letteratura di settore come Economia dell’ Esperienza – e fine sovrano delle scelte di consumo.

LA CULTURA COME PULL FACTOR

“Gli studi accademici dimostrano che l’investimento in cultura contribuisce a generare e consolidare i vantaggi competitivi di un’area in una prospettiva di marketing territoriale e geografia economica in cui gli eventi, nel corso degli ultimi anni, hanno assunto un ruolo centrale.”

LA MUSICA: STRUMENTO DI MARKETING TERRIORIALE

Anche in un paese come l’Italia, quindi, caratterizzato da monumenti storici di universale rilevanza, dal patrimonio d’arte in assoluto più invidiato in termini di qualità e quantità, da beni paesaggistici quali veri e propri musei en plen air, da città simbolo della storia dell’intera umanità, gli eventi integrano l’offerta turistica e spesso diventano la discriminante per la scelta di una meta. In un mondo ormai abituato al flusso turistico e ad un ovvia superofferta di luoghi da visitare, il ritorno del viaggiatore si riveste di notevole importanza per le Istituzioni dedicate. Il fattore principale, oltre la bellezza in senso lato di un luogo, diventa il potere di attrazione di una destinazione collegato imprescindibilmente alla creazione ad hoc di una linea di prodotti turistici o di un insieme di linee, dove – secondo gli studi di Heath e Wall – ciascuna è definibile come «complesso di risorse turistiche fortemente interrelate perché offrono i medesimi benefici e/o si rivolgono allo stesso target di mercato. Il numero di attrazioni comprese in una linea ne determina la profondità, mentre l’ampiezza del product mix nel suo complesso dipende dal numero di linee di prodotti turistici offerte dal territorio».

Di fondamentale importanza è la constatazione che le attrazioni, di qualsiasi genere esse siano, concorrono a determinare l’immagine del territorio cui appartengono e si qualificano come verie propri elementi di differenziazione per affermare un marchio turistico di un territorio e il relativo posizionamento nel mercato. Tra queste attrazioni gli eventi hanno assunto, soprattutto nell’ultimo ventennio, un’importanza crescente dovuta alla loro elevata capacità di richiamo e ad un’intrinseca flessibilità che permette il coinvolgimento potenziale di target estremamente vari incrementando così il potere competitivo del luogo che li concepisce e ospita. In base a questa nuova concezione del turismo è stata coniata, negli anni 80, l’espressione event tourism, con riferimento ai fenomeni turistici generati dall’offerta di eventi e alla nascita di un nuovo approccio al marketing territoriale.

L’EVENTO CULTURALE: IMPATTO E RELAZIONI

A prescindere dal valore strettamente monetario e occupazionale di un evento, l’impatto economico rappresenta un insieme notevolmente più ampio e il suo valore complessivo, composto anche da impatti non misurabili di tipo immateriale, include i benefici che la produzione culturale ottiene su piani come quello estetico, intellettuale, di aggregazione, di identità, di innovazione. Se, e solo se, tutte queste variabili assumono un valore positivo si genera un circolo virtuoso che permette all’evento culturale non solo di connotare la città, ma il suo percorso verso un autentico sviluppo.

Parliamo quindi di una vera e propria politica degli eventi in cui autori, produttori, organizzatori e curatori devono porsi innanzi a questioni concrete e cruciali. In questa ottica i territori devono qualificarsi come tessuti connettivi e spazi relazionali, ovvero come contesti caratterizzati da dense interazioni.

Alle valutazioni di impatto economico appena citate vanno aggiunti una serie di elementi che qualificano la partecipazione delle organizzazioni culturali al dinamismo locale e allo sviluppo del territorio.

Marco Paiola e Roberto Grandinetti propongono un modello relazionale che abbia al proprio centro un’osmosi tra il patrimonio artistico e culturale di un territorio e la creazione e la riuscita in esso di un evento. Il modello prevede naturalmente una serie diversificata di relazioni tra gli attori la cui esistenza e solidità permette al sistema di giungere al miglior potenziale di creazione del valore. Queste relazioni sono principalmente quelle che l’evento, nelle persone dei suoi organizzatori in particolar modo, instaura con:

  • Il capitale umano locale, nella volontà di dimostrare che l’evento possa nutrire e arricchire la varietà delle esperienze e delle occasioni di apprendimento disponibili, anche usando proficuamente la leva del
  • I produttori locali di beni e servizi ossia gli operatori turistici che condividono con gli organizzatori le fonti di vantaggio, le istituzioni di formazione e istruzione che traggono spesso linfa creativa dall’evento e possono dar vita a collaborazioni virtuose, le imprese locali che possono dar coerentemente vita a spinoff interessanti da un punto di vista economico e
  • Altre organizzazioni culturali, del territorio e/o esterne al contesto, in una prospettiva di network nella gestione di eventi culturali
  • Gli enti pubblici locali il cui ruolo dipende fondamentalmente dalle persone che li compongono, dalla qualità della loro visione politica e strategica rispetto alle attività culturali del
  • Banche, fondazioni e società di gestione il cui ruolo è solitamente di tipo finanziario anche se possono, e spesso accade, avere un ruolo influente di indirizzo e di gestione se non di veri e propri promotori dell’evento.

Le implicazioni su una città di un evento che sia davvero culturale e che abbia le risorse per durare nel tempo tanto da connotare il territorio sono innumerevoli. Si è tentato in questa sede di riassumerleo perlomeno di citarle nella consapevolezza che gli eventi possono fare marketing, ma possono fare anche politica. Possono fare una città. (Paolo Dalla Sega, docente di Ideazione e progettazione degli eventi culturali, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano).

Nell’ampio significato della parola EVENTO, gli eventi musicali sono indiscutibilmente quelli che meglio racchiudono tutte le caratteristiche utili a creare davvero marketing territoriale per la semplice ragione per cui la musica, tra tutte le arti, è l’arte più pervasiva.

Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Il contenuto non è un articolo scritto dalla redazione di Nonsense Mag.

Edward Agrippino Margarone nasce a Caltagirone il 13 Giugno 1990. Cresce a Mineo dove due grandi passioni, Sport e Musica, cominciano a stregarlo. Il suo nome è sinonimo di concerto tanto che se andate ad un live, probabilmente, è lì da qualche parte. Suona il basso ed è laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni.

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