Colapesce, al secolo Lorenzo Urciullo, è certamente da annoverare tra i musicisti più rappresentativi e amati della Sicilia. Non ha stupito, quindi, la grandissima affluenza di pubblico che si è radunato, lo scorso 24 Gennaio, al Teatro Odeon di Catania, riempiendolo totalmente.
Entrando a teatro, si ha subito la sensazione che la ricerca di un posto libero sarà ardua. Dopo essersi sistemati molti di noi hanno potuto riconoscere tra il pubblico la famosa nonna di Lorenzo, protagonista di molte instagram stories dell’artista. La sua presenza, come quella della famiglia e degli amici più cari di Colapesce, sicuramente ha conferito una maggiore carica emozionale al live, considerato anche che Catania, ormai, è diventata la città d’adozione dell’artista.
Dopo la splendida apertura affidata a Carlo Barbagallo, il live di Colapesce inizia con l’opener dell’ultimo album “Infedele”, l’ancestrale “Pantalica”, che vede apparire Lorenzo con una testa di pesce spada sopra il capo. La band si fa subito apprezzare per la precisione e la potenza dei suoni, riuscendo a riprodurre alla perfezione tutte le sfumature dell’album, che vanno dal pop all’elettronica, dall’acustico allo sperimentale. Si prosegue con “Ti attraverso”, con la sua citazione a Catania, per poi perderci tra le rotte di “Vasco da Gama”. Inaspettatamente, appena all’inizio del live, appare la bomba pop dell’album, “Totale”, ed è bello scorgere tra il pubblico molti dei volti dello strepitoso video che ha accompagnato l’uscita del singolo. Finalmente si fanno sentire i cori del pubblico, che fino ad ora era rimasto silenziosamente concentrato. Si continua in questa carrellata dei pezzi più amati, con la sognante “Satellite”, sulle cui note comincia a farsi notare l’altra protagonista della serata, la polistrumentista Adele Nigro degli Any Other, la cui voce incantatrice si fonde alla perfezione con quella dell’artista siciliano, regalandoci numerosi momenti di puro incanto.
È a questo punto che arriva l’unica interazione col pubblico, in cui Lorenzo saluta Catania e si dichiara più emozionato del solito, perché la nonna è in sala. “Egomostro” ci introduce la seconda parte dello spettacolo, dove sul finire di “Maometto a Milano” restiamo strabiliati dal riff conclusivo di chitarra, da brividi.
A questo punto Colapesce rende omaggio a un altro simbolo musicale della Sicilia, il Maestro Franco Battiato, a cui sicuramente l’artista si è ispirato lungo il suo percorso, con un’incantevole versione di “Segnali di vita”.
È il momento di uno dei pezzi più dolci del disco, “Decadenza e panna”, che poi lascia spazio a “La distruzione di un amore” tratta da “Un meraviglioso declino”. Il live si chiude con la tripletta “Sottocoperta”, “Compleanno” e “Sospesi”.
Arrivano i bis, acclamati a gran voce. Colapesce ci invita ad alzarci e ad avvicinarci per il gran finale pieno di sorprese, tra le quali spiccano “Restiamo in casa”, “Maledetti italiani” e “S’illumina”.
Dopo la prova live, è innegabile che “Infedele” sia uno dei lavori più compiuti di Colapesce. Con le sue due anime, una più pop e l’altra sperimentale, è riuscito a farsi amare sin da subito e sicuramente questo album si consacrerà come uno dei suoi lavori più compiuti. Non è un caso che la scaletta del concerto sia piena di tutti i brani in esso contenuti, brani che, più che a un album, fanno pensare a una raccolta di singoli.
Un live incredibilmente ricco quello di Colapesce, ben studiato anche dal punto di vista dell’impatto scenico, dove tutti gli artisti, vestiti da sacerdoti, sono diventati spesso parte della scenografia, con faccine, giacche illuminate e tanto, tanto altro, che non vi svelo, invitandovi ad andare a scoprirlo di persona in una delle numerose tappe del tour.
Report a cura di Egle Taccia
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