Gradito ritorno in Italia della band inglese degli Editors dopo le date di aprile a Milano e agosto al Todays festival di Torino. Questa frequentazione lascia il segno, tanto che il frontman Tom Smith (alias Thomas Michael Henry Smith) posta una foto su instagram con indosso la maglietta del Bologna calcio e saluta e ringrazia più volte, in un italiano quasi perfetto, i fan per essere qua a Bologna durante tutta la serata.
Il concerto inizia con Andy Burrows e la sua band come gruppo spalla, senza esaltare troppo, ma dal momento del duetto a sorpresa con Tom, la musica cambia, si sente la differenza e anche il palazzetto inizia a scaldarsi e a farsi sentire. I due hanno realizzato insieme il progetto Smith & Burrows con relativo album.
Puntuali e precisi alle 21 inizia lo show vero e proprio che tutti aspettavano, palazzetto con tribune e parterre quasi da sold out e pubblico non più come agli esordi composto da sole giovani ragazze affascinate dalla band e dalla musica, ma con una presenza mista con tanto di famiglie e bambini al seguito, vecchi fan e nuovi appena all’inizio della scoperta di queste sonorità.
La set list è lunga ed eseguita senza interruzioni, passando con tutta la maestria di Tom, da un brano più d’atmosfera, al rock elettronico, una vera e propria canzone dopo l’altra come ascoltare un LP a casa propria. Gli unici momenti di pausa fra il susseguirsi dei brani, sono le canzoni al pianoforte e in acustico, chitarra e voce, di Tom sul brano The Weight. Oltre ai brani principali del loro ultimo album Violence (Hallelujah, Violence, Darkness at the Door e Nothingness), non mancano le hit del loro repertorio come Blood, Munich, An End Has a Start e il famoso Ocean Of Night o la più psichedelica No Harm.
Palco veramente ben studiato, ben visibile, per dare a tutti la possibilità di gustarsi, insieme alla musica, i giochi di luci e scenografie, ma se ti guardi un po’ in giro, si può vedere gente che balla in parterre o sugli spalti, persone tranquille ad ascoltare e a godersi lo show e la solita schiera di gente a braccio teso a fare video.
Il tutto si conclude in quasi un’ora e mezzo di buona musica, con i fan contenti per aver ascoltato bene o male quasi tutto il loro repertorio in poco più di venti di brani. Chiude la serata il brano Smokers Outside the Hospital Doors direttamente dal loro secondo album An End Has a Start del 2007.
Per dare un giudizio all’evento, direi sicuramente molto positivo sotto tutti gli aspetti: grande band, organizzazione, sicurezza, libertà di gustarsi il concerto nel migliore dei modi senza dover per forza stare solo in parterre o sugli spalti accalcati, ma con il giusto spazio, un live non solo incentrato sull’ultimo album, sicuramente bello ma non rappresentativo dei più di dieci anni del gruppo, e per i pochi che a fine serata hanno avuto la fortuna di portarsi a casa la scaletta, la band ha pensato anche a loro, mettendo il commento alla fine dell’elenco dei brani “Congratulation, you are now the proud owner of an EDITORS set list”.
Report e foto a cura di Nicola Dalmo
