I Viito hanno chiuso il “Troppoforte Tour” a Catania, con uno spettacolo molto atteso dal loro pubblico.
La vita da fuori sede, raccontata nei loro testi, gli ha permesso di raccogliere consensi soprattutto da parte della fascia universitaria, che si è raccolta all’ECS Dogana di Catania per cantare a squarciagola le canzoni dei Viito. Un pubblico giovanissimo, quindi, ma con qualche sorpresa, come la presenza di qualche anziano, ugualmente coinvolto dai brani della formazione.
Sul palco, oltre ai Viito, altri tre elementi per arricchire il sound, che infatti è risultato esplosivo e molto fedele a quello dell’album.
Una dietro l’altra hanno fatto capolino le hit dei Viito, veri spaccati di una generazione, che raccontano di amori, delusioni, lotte quotidiane per trovare la propria identità e il proprio posto in questo mondo sempre più confuso.
Il pubblico si accende col secondo brano, “Troppo Forte”, che viene accolto con un boato e cantato per intero dalla platea. Da subito iniziano ad interagire col pubblico dicendo che questa città è bellissima, “qui si può cercare qualsiasi cosa che somigli all’estate”.
È il momento di uno dei tanti pezzi attesi della serata, “Tempi migliori”, introdotto con una vera incitazione al loro pubblico: “Combattiamo tutti i giorni i nostri tempi, auguri a tutti voi!”
C’è spazio anche per delle cover come “Lasciami leccare l’adrenalina” degli Afterhours e “Con il nastro rosa” di Battisti. Presentano anche un nuovo brano, dal titolo “Sistema Solare”, che preannuncia l’arrivo di un nuovo album, che il pubblico accoglie con entusiasmo.
La platea viene invitata a sedersi, ma la calma nel locale dura pochissimo, giusto il tempo di accogliere le prime strofe di “Industria porno”, che viene ballata e cantata da tutti.
Si arriva verso il finale, ma ancora il pezzo che tutti attendono e che viene spesso richiesto a gran voce non arriva. È il momento dei bis e dopo “Tempi migliori” e “Compro oro” finalmente ci salutano dicendoci che: “abbiamo scritto un pezzo e da lì sono successe un sacco di cose. Ora quella canzone ve la suoniamo col cuore”. Indescrivibile l’accoglienza di “Bella come Roma”, il brano con cui li abbiamo conosciuti e che è già diventato un inno generazionale.
Si conclude così la data catanese, una data che la band attendeva da molto tempo, come ci hanno confessato durante la serata.
Report a cura di Egle Taccia