Come da tradizione, la Pasquetta a Catania si festeggia con un bel concerto ai Mercati Generali. Quest’anno è toccata a Giorgio Poi, che sta portando in tour il suo nuovo album “Smog”. Peccato che, nonostante la primavera inoltrata, la giornata non ci abbia regalato il tanto agognato sole, ma vento e tanta pioggia, circostanza che fortunatamente non ha fermato l’evento, che è proseguito all’interno del locale con numerosi concerti tra cui quello di Edy e degli A Kind of Stanza a riscaldare il pubblico in attesa di Giorgio Poi.
Sono circa le 19.30 quando la band sale sul palco e si comincia con “Non mi piace viaggiare”, per proseguire con “Ruga Fantasma”. Una partenza tutta dedicata ai nuovi brani, seguita dall’amatissima “Acqua minerale”, uno dei primi brani che ci hanno fatto conoscere l’artista. Dopo questo tuffo nel passato si va avanti con “Napoleone”, mentre la sala si riempie sempre di più, attirando anche coloro che non erano lì per il concerto, che si sono avvicinati piacevolmente colpiti dall’artista, commentando tra loro positivamente ciò che accadeva sul palco, brano dopo brano. In fondo questo è il punto forte di Giorgio Poi, quello di catturare l’attenzione del pubblico grazie alla grande ricerca musicale che fa della sua musica qualcosa di più del semplice cantautorato pop. Accompagnato da musicisti eccezionali, nella veste live riesce a dare ai brani un tocco ancora più retrò e psichedelico, catturando gli appassionati di musica per gli arrangiamenti e il suonato. “Paracadute”, “Il tuo vestito bianco” e “L’abbronzatura” ci portano nel vivo del live e Giorgio Poi comincia a presentare i musicisti che lo accompagnano, uno per uno, meritatamente.
L’artista lascia parlare i brani, interagendo poco col pubblico, ma circa a metà live ci spiega che sta per iniziare quella parte dello spettacolo dedicata alle canzoni fatte con gli amici. La band si ritira per un brano e Giorgio Poi ci regala una versione voce e chitarra di “Missili”, poi la formazione rientra per “il pezzo scritto con un amico di Latina” (Calcutta, n.d.r.), l’amatissimo “La musica italiana”, brano che con dolcezza ci racconta la nostalgia di casa, il più bello di questo nuovo disco.
La band rimane da sola a farci sognare con uno strumentale che mostra tutta la sua bravura, mettendo in luce i musicisti che sono il fiore all’occhiello della scena e che molti gli invidiano.
Si riparte con “Solo per gioco” per poi ritornare a parlarci augurando a tutti una buona Pasquetta, proseguendo con “Semmai”, “Le foto non me le fai mai”, “Maionese”.
Il live si avvia verso la conclusione, ma purtroppo dal pubblico qualcuno decide di lanciare un hula hoop sul palco, sfiorandolo e prendendosi un meritatissimo “cazziatone”.
La platea fa sentire la sua voce sugli ultimi brani, accolti con un’ovazione: “Niente di strano”, “Tubature” e “Stella”. Giorgio Poi ci saluta sulle note di “Vinavil” di fronte a una platea che, attentissima e interessata, fa fatica a lasciarlo andare via.
Report a cura di Egle Taccia