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No Report – Il Management del Dolore Post-Operatorio al Druso: Punk e Amore

Rock, punk, post- punk: al Management del Dolore Post-Operatorio sono state date diverse etichette, ma su quale sia quella più corretta si sono interrogati anche loro stessi sul palco del Druso Circus (Bg) lo scorso venerdì. La conclusione: Punk sessuale, annuncia tranquillamente Luca Romagnoli, frontman della band abruzzese.
Il perché é abbastanza semplice, dicono infatti di preferire che i fan finiscano i loro concerti facendo l’amore piuttosto che in ospedale o al pronto soccorso, come spesso capita ai concerti/poghi punk.
Onesto.
Il rumore di un elettrocardiografo annuncia la salita sul palco dei 5 musicisti dei i MaDe DoPO e de IMURI, altra band abruzzese con la quale il Management collabora durante questo lungo tour per l’Italia chiamato “Un incubo stupendo”.
“Il mio corpo” e “Canzone d’odio” aprono il concerto per poi passare alla più famosa “La pasticca blu”, ma soprattutto a “Vieni all’inferno con me”, che porta il pubblico a cantare e saltare, il tutto ovviamente senza farsi male.
Luca dal palco chiede un whisky, l’atmosfera si é fatta decisamente più agitata, il pubblico é aumentato e spinge verso il palco.
Seguono vari pezzi tratti dagli album precedenti oltre che da quello nuovo da cui prende nome il tour; é un’unione perfetta tra passato e presente, tra sound conosciuti ed altri più innovativi, ma la cosa più importante, quella che per fortuna non cambia mai, è l’energia.
Sono passati quasi due anni dall’ultima volta che ho visto i MaDe DoPO esibirsi, ma ciò che noto con piacere essere rimaste invariate sono proprio l’energia e la sfrontatezza che questi ragazzi portano sul palco, Luca in primis, con i suoi modi di fare e di cantare.
Loro sul palco fanno festa, questo è un dato di fatto, resta al pubblico fare lo stesso.
Alcuni tra i pezzi più famosi in scaletta sono “Norman”, “Per non morire di vecchiaia”, “Naufragando”, per poi finire col botto con “Pornobisogno”, “Auff!!!” ed “Oggi chi sono”.
Prima dell’ultimissimo pezzo in scaletta, Romagnoli ci racconta del suo poco gradito viaggio in treno e ci raccomanda di non usare mai termini inglesi durante un discorso in italiano, o di utilizzare sintagmi come “altamente qualificato”, “etica professionale” o “e-learning”, per non cadere nel mirino del suo odio.
Fair enough.
Ed eccoci alla fine del concerto, che non potrebbe che concludersi con “Lasciateci divertire”, considerata un po’ l’inno del gruppo, perché, se il Management del Dolore Post Operatorio altro non é che la gioia di vivere male, allora l’unica cosa che conta é almeno divertirsi.
E se volete essere certi di divertirvi, un concerto dei MaDeDoPO potrebbe proprio essere un’ottima idea.

Report a cura di Benedetta Zamboni

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