Ragazzi alla mano che nella semplicità delle loro storie – raccontate senza troppi giri di parole – e del loro sound anni ’80, hanno trovato la chiave di volta del successo. Questi sono i Thegiornalisti, il gruppo romano in testa a tutte le classifiche musicali e che ieri ha regalato emozioni al Castello D’Urso Somma di Catania.
Con ritardo giustificato dalla mole di traffico presente in prossimità del locale (sarà Tommy stesso a confermarlo) il live comincia alle 23:20 circa. Tommaso Paradiso, Marco Primavera e Marco Rissa accompagnati da Leo Pari (alle tastiere) e Walter Pandolfi (al basso) salgono sul palco e danno inizio alle danze con il primo pezzo in scaletta, Senza.
Fatti i saluti di rito, viene chiesto a quanti del pubblico erano presenti alla Cartiera anni fa (una ventina di persone circa – scherza il frontman, anche se in realtà il locale straripava di gente, segno che già a quei tempi la band aveva un buon seguito) per poi proseguire lo spettacolo con Alberi e Vieni e cambiami la vita, in cui Rissa si diletta col primo assolino della serata.
Un Tommaso Paradiso in splendida forma, a dispetto delle voci di corridoio che lo volevano “stanco”: il cantante si diverte come non mai sul palco, interagendo col pubblico, scattando selfie, facendo storie su Instagram e regalando bottigliette d’acqua, che risultano manna dal cielo nella torrida notte catanese.
Non solo brani del successone radiofonico “Completamente Sold Out” però sono presenti in scaletta: tra questi Mare Balotelli, La fine dell’estate ad esempio, ma anche Proteggi questo tuo ragazzo e la mai scordata Io non esisto, suonata in versione acustica e cantata all’unisono con la folla (uno dei momenti più carichi di pathos della serata).
Giunge così il momento di Tommy al piano e scherzando un po’ su universi paralleli in cui Vasco Rossi canta Antonello Venditti, Paradiso improvvisa Don’t Look Back In Anger, brano che anche se con qualche nota stonata scioglie sempre il pubblico.
Apro una parentesi: Liam e Noel vi prego superate dissapori e divergenze ridando vita agli Oasis, il mondo ne ha bisogno.
Il live prosegue e la combo “Fatto di te + Sold out + Tra la strada e le stelle” – con intermezzi quali la dedica a Caterina (ragazza che festeggiava l’addio al nubilato per l’occasione), “l’indovino con una” (per i nostalgici di Sarabanda, si doveva intuire Sold Out dal primo accordo) e la chiamata di un numero anonimo al cellulare di Tommy – manda in visibilio la folla.
Non odiarmi sembra chiudere il concerto, ma in realtà sappiamo tutti che non sarà così, mancano ancora canzoni troppo importanti. I Thegiornalisti allora risalgono sul palco per il bis ad eccezione di Paradiso che sulle note di Promiscuità si dirige verso il pubblico concedendo il microfono a qualche fortunato che può vivere l’emozione di cantare a squarciagola “questione di sigarette fino alle sette”. La musica in fin dei conti – come ci ha insegnato il maestro Ezio Bosso sul palco di Sanremo un paio di anni fa – è condivisione.
Completamente e Riccione infine chiudono il concerto in una festa di luci e colori, suggellando l’exploit di un gruppo simbolo di una generazione intera che prova a trovare delle certezze in un contesto privo delle stesse e a cui è sufficiente poco per essere felice. Una generazione a cui anche un concerto dei Thegiornalisti in una notte di mezza estate può bastare.
