Armonite è un intrigante progetto musicale capitanato dai compositori Paolo Fosso e Jacopo Bigi, unici membri stabili e “mastermind” del gruppo.
Già fattisi conoscere a livello internazionale con un concerto a Expo 2015, nel quale danno alle stampe il debutto “The Sun is New Each Day” prodotto da Paul Reeve (già al lavoro coi Muse) e menzionati con onore nella categoria, l’anno successivo, all’International Songwriting Competition – categoria strumentale – con l’ottimo brano “Blue Curaçao” contenuto nell’ultimo lavoro che ci accingiamo a recensire per voi.
Prodotto a L.A. dalla Cleopatra Records, “And the Stars Above” è un incredibile viaggio strumentale, nel quale Paolo e Jacopo dimostrano la propria maestria in quattordici spunti di soundtrack, dando vita a brani vividi ed affascinanti senza cadere nell’errore di produrre solo “musica per musicisti”, tecnicamente valida, ma poco godibile dai più.
Figlio di esperienze musicali estremamente ricercate, l’album ci fa apprezzare diversi percorsi musicali sospesi fra musica classica e progressive crimsoniano e nordeuropeo, nel quale risulta molto evidente l’influenza del bassista Colin Edwin, già membro di quei Porcupine Tree di cui si sente parecchio l’influenza nei momenti più prossimi al metal.
Pur non essendo volutamente legate da un concept, con l’intento di spaziare fra i più vari generi in assoluta libertà, l’intera opera è pervasa da atmosfere ora minimali (“The Usual Drink”) ora celestiali, come l’opener “The March of the Stars”, ispirata dal Paradiso dantesco, e l’ottima “Clouds Collide”, in cui la bella voce di Maria Chiara Montagnari sembra rendere omaggio a Kate Bush in quella che non sembra un’assonanza casuale con “Cloudbusting”.
Il connubio fra l’appassionato suono del violino di Jacopo e le tastiere di Paolo emoziona in tutti i brani, in special modo in “By Heart” e “By the Waters of Babylon”, dove l’interpretazione si fa a dir poco struggente, e notevole è anche l’omaggio al prog italiano degli anni ’70 contenuto in “What’s the Rush”.
Album poliedrico ed interessante, “And the Stars Above” è un’opera seconda brillante ed ispirata, che conferma il talento e l’ambizione di questi due bravi musicisti che non mancheremo di tenere d’occhio in futuro.
Tracklist
01. The March of the Stars
02. Next Ride
03. District Red
04. Plaza de España
05. Clouds collide
06. Blue Curaçao
07. By heart
08. Freaks
09. By the Waters of Babylon
10. The usual drink
11. What’s the Rush?
12. Ghosts
13. [Bonus Track] A Playful Day (for Strings Quartet)
14. [Bonus Track] The Fire dancer (for Piano solo)