Un incontro fondamentale quello tra Tania Furia, cantautrice milanese e il grandissimo paroliere e autore televisivo Luigi Albertelli. Un incontro che ha fatto di un’interprete una cantautrice e che ha portato alla creazione di un disco importante, Cantastorie, l’opera prima di Furia. Un cognome che diventa nome d’arte e che rappresenta alla perfezione la forza artistica di questa donna, vestita sempre alla Corto Maltese, per una identificazione nello spirito avventuroso del personaggio di Hugo Pratt.
Un titolo che racconta già molto di Tania: il desiderio che va oltre la voglia di raccontarsi, l’artista vuole parlare di storie vere di uomini e donne soprattutto, di cronaca, di miti e portare un po’ di lei in ognuna di esse. Ad un ascolto attento dell’album è subito evidente che gli obiettivi della cantastorie sono stati pienamente raggiunti.
Arrangiamenti che sostengono e donano valore aggiunto alle parole e all’atmosfera che in ogni brano si va a creare. Tra i pezzi più intensi quello che apre la tracklist, Tu sei mio, il possesso malato di certi uomini verso le proprie compagne; Giulietta, il racconto di un altro drammatico fatto di cronaca impreziosito dalla voce di Lella Costa. Da ascoltare anche Canzone ad un bimbo mai nato, Manchi e il remake di Non arrossire di Giorgio Gaber.
Sono cronache poetiche quelle che Furia ci narra. Una speranza in un periodo storico in cui le parole pare perdano importanza e significato giorno dopo giorno. Un inno alla lingua italiana. Una libertà di pensiero che piace e fortifica.
TRACKLIST
- Tu sei mio
- Campionissimo
- Giulietta (feat Lella Costa)
- Ce la invidiano tutti
- Troppo facile
- Robot
- Canzone ad un bimbo mai nato
- Freelance
- Prendi tutto
- Pa Paya ya-ya (Ciao Marco)
- Addio Barbie
- Manchi
- Non arrossire
Recensione a cura di Cinzia Canali