È difficile trovarsi è il disco d’esordio dei Bob Balera, il progetto nato da un’idea di Romeo Campagnolo (ex leader dei Solaria) e affiancato poi da Matteo Marenduzzo, Antonio Marco Miotti, Filippo Pietrobon e Jacopo Monegato. Sonorità elettro-pop, rock e cantautorato si uniscono in un lavoro discografico di buon livello.
L’album, uscito nella primavera scorsa per Dischi Soviet Studio, affronta in maniera eclettica la precarietà dei rapporti umani e lo scorrere inesorabile del tempo e lo fa con una sana ironia senza mai cedere ad un cinismo facile e gratuito.
«Spesso il punto di vista è quello di un Dorian Gray a fine corsa, obbligato a fare i conti con il passare del tempo e con i propri umani limiti. Continuare ad inseguire le proprie chimere sentimentali con falcate leonine, lo renderebbe più felice, ma la felicità è cosa evanescente». Bob B.
Una tracklist composta da nove brani più o meno di impatto. Da ascoltare assolutamente Serena, l’ultimo singolo estratto, la storia di un amore impossibile e sofferto; Roma Berlino, new wave che accompagna una fuga tutt’altro che romantica e Bologna, pianoforte e chitarra in primo piano, la nebbia che vedi scendere al di là dei portici e una romantica malinconia in un pezzo che meriterebbe un spazio a parte tanta è la bellezza.
Tra una canzone e l’altra, di tanto in tanto, è difficile trovarsi, manca ancora un’identità precisa, ma ci sono tutte le carte per poter fare meglio. Attendiamo curiosi.
Recensione a cura di Cinzia Canali