Si sono fatti desiderare a lungo i FOALS, in quattro anni di rumors culminati nell’annuncio di un rientro sulle scene di prepotenza nel 2019, grazie alla pubblicazione del nuovo “Everything Not Saved Will Be Lost” in due parti, la prima nel mese di marzo e la seconda prevista per settembre, con in mezzo l’inizio di un nuovo tour mondiale.
Se da un lato la scelta della band di Yannis Philippakis può essere straniante – ci domandiamo infatti se, durante il tour, avremo degli assaggi della seconda parte dell’album, oppure dovremo sperare in un successivo bis di date? – dall’altro è pressoché impossibile contestare alcunché alla band, che con questa prima parte dell’album raggiunge l’apice della maturità: “Everything Not Saved Will Be Lost pt.1” è infatti un album indie/elettronico perfetto sotto ogni aspetto, dalla coinvolgente energia profusa dalla band in dieci brani ispirati e potenziali single/hit da classifica alla produzione cristallina che ne valorizza al meglio il sound, dalla voce di uno Yannis sempre più carismatico frontman al ritmo ora minimale ora tribaleggiante, l’ultimo LP dei FOALS è un concentrato di adrenalina concepito per far scatenare il pubblico durante i concerti del tour.
Pescando un po’ dal meglio dell’elettronica degli ultimi 30 anni – dai New Order ai RadioHead – e giocando con il ritmo in una maniera furba che ci fa pensare ai capolavori di inizio anni ’80 dei Talking Heads, i FOALS hanno fatto centro trovando un’alchimia sonora perfetta alla quale hanno aggiunto quel quid in più rappresentato dalla loro personalità e dal loro saper stare sul palco cercando di coinvolgere il pubblico tanto in sede live quanto a livello di dancefloor, dando alle stampe uno di quegli album che sicuramente menzioneremo nelle classifiche di fine anno proprio per la sua capacità di divertire trasmettendo all’ascoltatore genuine good vibration, oltre che per una qualità complessiva nella quale fatichiamo davvero a trovare difetti.
I FOALS sono quindi riusciti a diventare gli autori di quello che può essere considerato come il loro “manifesto della danza moderna”, affrontando se vogliamo una scelta molto coraggiosa, essendo presente così tanta carne al fuoco in “Everything…” che l’unico serio rischio può essere rappresentato dalla seconda parte dell’album destinata ad uscire nei prossimi mesi: i nostri saranno in grado di mantenere il sorprendente standard qualitativo di questa “part 1”? Attendiamo fiduciosi, godendoci nel frattempo questa ottima prima release.
Tracklist:
- Moonlight
- Exits
- White Onions
- In Degrees
- Syrups
- On the Luna
- Cafe D’Athens
- Surf Pt.1
- Sunday
- I’m Done With The World (& It’s Done With Me)