È la storia di un viaggio interiore ed autobiografico, quella che ci racconta Garrett Kato con l’EP “Distant Land”. Dalla British Columbia, la sua terra di origine, al Nuovo Galles del Sud in Australia, attraversando l’oceano Pacifico per trovare una propria dimensione personale ed artistica, sulle orme di artisti come Ray LaMontagne e Ryan Adams. Si tratta dunque di un importante percorso formativo e di ricerca musicale quello intrapreso dal giovane Garrett, che dopo tanta gavetta nell’emisfero sud firma con la prestigiosa etichetta Nettwerk.
Pur nella sua brevità – si tratta di un EP di 16 minuti divisi in cinque brani – “Distant Land” è un lavoro che ci ha colpito per l’atmosfera intensa e profonda che il giovane autore ha saputo costruire. Le tante esibizioni dal vivo e la sana palestra del busking hanno conferito a Kato il giusto spirito e la capacità di toccare l’orecchio ed il cuore dell’ascoltatore. Nonostante l’evidente l’influenza dei due titani menzionati sopra, in Kato ritroviamo lo spirito vagabondo ed osservatore di quei musicisti che dalla strada e dal viaggio hanno tratto ispirazione per la propria arte. Sono infatti artisti come Damien Rice e Glen Hansard quelli che ci sentiamo di indicare come pietra di paragone per Kato, per via della loro visione incantata e della capacità di parlare direttamente al cuore degli ascoltatori.
Già autore nel 2015 del pregevole “That Low and Lonesome Sound” e di una serie di singoli in parte raccolti in questo EP, il misterioso Garrett Kato è un ottimo folksinger dall’approccio sincero e delicato, che ha saputo colpirci attraverso la bellezza ed il senso di libertà che traspaiono dalle sue canzoni. “Distant Land” è un album che non mancherà di piacere agli appassionati del genere, in attesa di un nuovo LP che potrebbe consacrare a livello globale il valore di questo artista outsider, per il quale musica e libertà sono le principali ragioni di vita.
Tracklist:
- Where the Vampires hide
- River Mouth
- Distant Land
- House on the Hill
- I’ll be around