“Mi piaceva l’idea di liberare canzoni rimaste troppo a lungo chiuse in un cassetto, condividerle per dare loro un senso”. Queste le parole di Simone Pellegrino che ci spiega la ragione della pubblicazione dell’EP “Le cose a metà”, sorta di scrigno temporale contenente cinque brani risalenti a qualche anno fa, quando il musicista della provincia leccese faceva parte dei Dolcemente, talentuosa formazione elettropop dalla vita troppo breve. La copertina, dove campeggia un ombrellone aperto che sembra reggere il peso di un cielo troppo azzurro e resistere alle folate della tramontana salentina, suggerisce la natura aerea delle canzoni.
Il nuovo progetto denominato Iopellegrino vive di una gravità peculiare, i suoni sono sospesi in una dimensione emotiva dove la nostalgia si mescola al disincanto, la fine dell’estate al ritorno alla normalità. Il mondo di Simone Pellegrino ruota intorno ad un’orbita autoriale che rimanda allo stesso tempo tanto all’ironia di Max Gazzè, quanto al minimalismo di The Go Find nella scelta dei pattern ritmici e nello spessore dei suoni. A ciò si aggiunge un apparato linguistico sempre estremamente a fuoco la cui forza è data da una scrittura permeata da metafore semplici ma dotate di una densità specifica.
Il drumming metronomico dell’opener di Il bello delle cose a metà dischiude l’orizzonte obliquo di un tempo sfuggente il cui corpo è fatto di un’elettronica misurata poggiata su un tappeto di Fender Rhodes e di loop, la successiva Jacqueline ha la freschezza e l’inquietudine dell’aria che ti sferza il viso quando ci si affaccia da una macchina che corre veloce via da tutto. L’esploratore astronauta è lo sghembo racconto di una geografia personale in cui rinchiudersi per sopravvivere. Non c’è più decoro ricorda i territori di Max Gazzè per la gentile scansione delle parole, mentre in chiusura troviamo il power pop di Voglio voglio catturare.
Le canzoni di “Le cose a metà” catturano le rifrazioni di una terra invisibile in movimento, i cambiamenti delle nostre vite misurate attraverso la distanza che abbiamo percorso e ciò che abbiamo lasciato. In autunno aspettiamo l’uscita del nuovo album di Iopellegrino con nuove canzoni pronte a raccontarci che l’estate è finita da un pezzo o che forse non è mai davvero iniziata.
Giuseppe Rapisarda