Una copertina provocante e provocatoria con due corpi che si spogliano reciprocamente, un seno che fa capolino costringendo la copertina ad essere “adattata” per schivare la censura ridicola di certi social, ma soprattutto quella posa plastica e quelle cromie intriganti che, a nostro parere, molto ricordano la plasticità dei corpi protagonisti delle opere di Lucian Freud. Per parlare di “Go Go Diva”, atteso terzo album de La rappresentante di lista, è inevitabile passare attraverso la splendida sleeve di Claudia Pajewski, autrice dello scatto, e Manuela di Pisa (artwork): un’immagine forte, intensa, splendidamente femminile così come vuole essere il punto di vista del progetto musical-teatrale-sperimentale di Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina, “un invito a perdersi, a battersi, a spogliarsi e a cantare con tutta la voce che si ha in corpo” come ci raccontano i due stessi autori nella presentazione dell’album.
“Go Go Diva”, un titolo che è anche il nome della protagonista di questi undici brani, chiasmo – voluto? – fra il predecessore “Bu Bu Sad” e la leggendaria lady Godiva, che per ribellarsi ai soprusi della sua terra lottò senza violenza, spogliandosi appunto come i due corpi in copertina. Un album dallo stile fortemente variegato ed espressivo, come da perfetto stile LRDL, con la differenza che, rispetto alle due prime opere, l’ironia burlesca si fa più sempre tenue e sottile, restando in disparte rispetto a dei testi in parte più drammatici ma certamente più intensi ed appassionati rispetto a quanto Dario e Veronica ci hanno abituati finora.
Realizzato in una formazione ormai a sei, con il prezioso apporto di Erika Lucchesi, Marta Cannuscio, Enrico Lupi e Roberto Calabrese, “Go Go Diva” è un’opera preziosa all’interno del panorama italiano, nella quale il talento di questi musicisti si esprime in una ulteriore conferma della loro maturità: dal rock elettronico del primo single “Questo corpo”, una dissezione musicale del corpo femminile e delle emozioni contenute in ogni sua parte, espressa con una voracità quasi Lecteriana dalla fantastica voce di Veronica, alle venature hip-hop di un’arrabbiata “Alibi” e ancora dalle emotive “Panico” e “Giovane femmina”, nelle quali riconosciamo appieno le migliori melodie del cantautorato italiano, alle elettroniche fra trip-hop e shoegaze presenti in”Poveri noi” e “Ti amo”, è impossibile non stupirsi della varietà stilistica proposta dal gruppo all’interno di questo disco, così come non si può negare che il tema conduttore della femminilità e del viaggio nella psiche e nel sentimento della protagonista rendano “Go Go Diva” a tutti gli effetti un concept raffinatissimo sulla complessità della natura umana.
L’ispirazione dei LRDL, unita all’ottima produzione di Fabio Gargiulo, ha contribuito a dar vita ad uno degli album italiani più innovativi e coinvolgenti del 2018 e non solo, del quale segnaliamo ancora la drammaticità in crescendo di “Guarda come sono diventata”, per noi la miglior canzone dell’album, e “Maledetta tenerezza”, un altro omaggio alla grande tradizione pop italiana degli anni ’70 e ’80, dopo la cover di “E la luna bussò” pubblicata nel 2017.
Un lavoro minuzioso, figlio di due anni di scrittura e registrazioni, che pur essendo uscito a dicembre ci sentiamo di considerare come uno dei più begli album italiani dell’intero 2018.
Tracklist
- Questo corpo
- Ti Amo (nanana)
- Maledetta tenerezza
- Alibi
- Giovane femmina
- Guarda come sono diventata
- The Bomba
- Panico
- Poveri noi
- Gloria
- Woow