Giunge all’importante traguardo del quinto album la discografia della brava Marian Trapassi, elegante cantautrice di origine palermitana, che con “Bianco” ci regala una nuova convincente opera.
Album dalle sonorità raffinate a metà fra melodie pop e jazz, “Bianco” è un disco prezioso e ricercato, nel quale Marian compie un’importante lavoro sulle tante sfumature di quel colore neutro che, in realtà, da un lato omaggia il “White Album” dei Beatles, involontaria influenza nella carriera dell’autrice, mentre dall’altro raduna in sé l’intero spettro cromatico espresso ora nei significativi testi dell’autrice, ora nelle incantevoli musiche realizzate con uno staff di prim’ordine composto da Giaso Cancellieri al piano, Nik Taccori alla batteria, Andrea Viti (basso), Osvaldo Di Dio (chitarre) e dalla tromba di Raffaele Kohler; attraverso la sua voce calda e passionale figlia del sud, che si muove su un tappeto musicale di gran classe paragonabile al sound più patinato di un grande come Paolo Conte, Marian Trapassi lavora nel solco della grande tradizione cantautorale italiana unendo i canoni musicali di nord e sud, ottenendo come risultato dodici brani dall’alto livello compositivo ed emozionale.
Attraverso la sua voce profonda e suadente, Marian interpreta per noi canzoni che narrano di storie scanzonate ed ironiche – “Solo una parola”, “Cosa ti aspetti” e “La giusta conclusione”, apprezzata nelle sue contaminazioni folk che ci hanno ricordato il vecchio Capossela -, storie di radici lontane che nonostante tutto restano parte di noi (il bel dittico “Mia madre”/”Mio padre”), interrogativi esistenziali (i due ottimi single “Futuro” e “Blu”) e storie d’amore viste con un pizzico di nostalgia (“Dimmi” e “Tangolento”); è elegante ma allo stesso tempo ardente ed appassionata la scrittura di Marian Trapassi, che interpreta con trasporto e sincerità i brani da lei composti, aiutata dagli arrangiamenti di una band sempre all’altezza con la quale ci proietta in una dimensione dove il tempo si ferma e possiamo guardare un po’ con nostalgia e un po’ con desiderio e speranza passato, presente e futuro, conservando le lezioni di ci che è stato e consapevoli del fatto che sta a noi affrontare ciò che verrà, forti della nostra volontà ed esperienza.
Un album con cui Marian Trapassi ci narra con classe sopraffina storie di vita vera, nelle quali per l’ascoltatore è facile immedesimarsi, abbandonandosi a queste atmosfere di delicatezza che vi consigliamo di scoprire.
Tracklist: