Lo scorso 15 giugno è stato pubblicato “RIVE Volume 1” che segna il ritorno di Fabio Curto, il vincitore dell’edizione del 2015 di The Voice Of Italy”. Un album che vuole comunicarci gli stati d’animo dell’artista, che si racconta con testi molti personali, rivolgendosi all’ascoltatore a cuore aperto. È un album molto ricco di ricerca sonora, con due anime, una molto più soul che lo avvicina al grande Zucchero e l’altra più pop che si affaccia su un sound più internazionale.
L’artista ci presenta l’album spiegando: «Dopo anni di sperimentazione nel 2017, ho intrapreso un percorso di selezione molto rigido riguardo ai miei brani pubblicando “RIVE Volume 1” insieme al circuito di Calabria Sona e alla Marasco Comunicazione. I brani erano tutti molto diversi tra loro e ad un certo punto ho sentito l’esigenza di intraprendere una strada. La maggior parte erano in lingua inglese ed ho accettato per la prima volta la sfida di un rewriting in lingua italiana cercando ossessivamente gli stessi suoni, la durata delle parole, il numero di sillabe e soprattutto il ritmo delle stesse. Per me le parole sono certamente importanti ma nel regno della musica penso che sia quest’ultima a dover regnare e per musica intendo suoni, emessi da un piano, da una chitarra o da una voce…è di suoni che voglio parlare alla gente, emozioni che trasudano da un intro teso e che sfociano in un inciso esplosivo e liberatorio».
Tinte folk, sulle quali l’artista dà il meglio, aprono l’album col brano “Suona con me”, un pezzo che suona come le colonne sonore dei western d’autore. Un’incessante ricerca musicale sarà il filo conduttore dell’album, che pone al centro la voce, ma punta tantissimo sugli arrangiamenti. “Mi sento in orbita” è un brano trascinante dalle tinte soul che sfociano nel gospel. Proseguendo nell’ascolto i suoni si modernizzano, l’Italiano si affianca all’Inglese, e da qui l’album perde un po’ della sua omogeneità e diventa molto più elettronico e radiofonico ( Neve al sole, Only you). Si torna all’impronta iniziale con “Un’ora fa”, brano che fonde blues, soul e gospel. Uno dei pezzi più interessanti è certamente “L’airone”, che agli arrangiamenti elaborati, che in un certo modo rappresentano la sintesi delle due anime del disco, accompagna un testo intimo e spirituale. Molto bella anche la ballad “Domenica” e le architetture di “Alone”. L’album si chiude con la voglia di fuggire da un mondo che ci sta stretto di “Via da qua”.
Quello che ci propone Fabio Curto è un album molto interessante, dove l’artista si mette alla prova su vari piani, mostrando molta versatilità e una capacità stilistica e descrittiva non comuni. Da tenere d’occhio.
Recensione a cura di Egle Taccia