Nel corso degli anni, molti sono stati gli omaggi alle colonne sonore made in Italy di film: il mondo intero ha tributato ai grandi maestri italiani una serie di riconoscimenti che suonano come la conferma del particolare talento italiano per le musiche da film, in grado di esprimersi al meglio sia nelle produzioni di livello hollywoodiano – con la santa trinità formata da Nino Rota, Nicola Piovani ed Ennio Morricone – sia in quei generi considerati “minori”, per i quali facciamo riferimento ad una serie di tributi dati alle stampe nello scorso decennio dall’etichetta Black Widow, relative ai generi horror e sci-fi, o all’altissima considerazione riservata ad autori di colonne sonore di film di culto come Riz Ortolani (“Cannibal Holocaust”) e Fabio Frizzi (diversi film di Lucio Fulci).
In questo panorama vasto e variegato, ancora non si era tentato un omaggio ad un genere cinematografico ormai desueto ma ancor oggi di culto come il “peplum”, del quale sono stati prodotti molti film nella Cinecittà degli anni ’50 e ’60; definito con scherno “genere di spada e sandalo”, questo genere di film a basso costo basato sulla mitologia greca e latina è tuttavia rimasto fortemente impresso nell’immaginario degli appassionati sia per la fotografia sia, appunto, per le altisonanti colonne sonore. Il progetto “Torso Virile Colossale” di Alessandro Grazian nasce proprio per colmare questa lacuna, restituendo vita e dignità ad questo tipo di sonorità.
Realizzato unendo sonorità di vari generi, dal rock all’elettronica, da vere e proprie sinfonie psichedeliche ad aspre chitarre e percussioni chiaramente metal, “Che gli Dei ti proteggano” è il primo volume di questo progetto visionario ed assolutamente unico nel suo genere: come si può leggere nei titoli di coda/credits, l’album è registrato nel “San Pedro Studio” di Milano con l’attenta produzione di Antonio “Cooper” Cupertino, vero e braccio destro del mastermind Grazian, che ha potuto contare sull’apporto di uno stuolo di musicisti di prim’ordine come Mario Arcari ai fiati (session man per alcuni dei più importanti artisti italiani), Olga Mazzia (prima arpa della Scala di Milano), Nicola Manzan dei Bologna Violenta al violino, due trombettisti di prim’ordine come Raffaele Kohler e Luciano Macchia, ecc…
Il risultato, con un cast di musicisti di così alto livello ed una fervida immaginazione creativa, è stato quello che era lecito attendersi: un film epico, appassionante e suggestivo, realizzato con le “sole” immagini sonore nate dalle orchestrazioni perfette contenute nella musica di Torso Virile Colossale; altisonanti, magniloquenti o forse semplicemente potenti tanto nella propria evocatività quanto nelle sonorità squisitamente titaniche, i dodici pezzi composti da Grazian conducono l’ascoltatore in un’immaginaria era mitologica latina, grazie ad un’avvolgente senso di teatralità, facendolo trepidare per le imprese dell’eroe senza nome – “il mio nome è nessuno”? – protagonista di quest’avventura epica, in un insieme di brividi e batticuore dettati da archi, fiati e percussioni.
E’ facile intravedere in queste dodici monumentali canzoni un parallelismo intenzionale con le dodici fatiche di Ercole, ma è impossibile non pensare anche a Maciste, Ursus o, perché no, a quel Conan il Barbaro in fondo anch’egli parzialmente debitore dell’immaginario del cinema di “sandalo e spada”; un immaginario figurativo semplice ma sempre suggestivo ed efficace, che Grazian e soci riescono ad evocare nel migliore dei modi, avendo il merito di averci fatto riscoprire sonorità ingiustamente divenute desuete, in un’epoca in cui anche il cinema italiano grazie alle recenti opere di Salvatores e Mainetti è riuscito a dar vita ai propri moderni supereroi.
In attesa che anche il cinema magari riscopra queste forme espressive forse elementari, ma in ogni caso legate alla nostra grande storia culturale, le vicende narrate da Torso Virile Colossale colpiscono nel segno dando vita a qualcosa di unico nel panorama nazionale e non solo, con una formula efficace che ci ha fatti appassionare al punto dal desiderare al più presto un “Volume 2” da mettere sui nostri stereo a tutto volume.
Tracklist
- Ouverture Colossale
- La lotta
- Che gli Dei ti proteggano
- Fedeli alla Flaminia
- Ciclopico
- Le Vestali
- Le calde notti della regina di Lidia
- Macigno
- La galea
- Marcia virile
- L’oracolo italico
- Finale Colossale
