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Tame Impala The Slow Rush
Tame Impala The Slow Rush

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Tame Impala, The Slow Rush: il presente è un ossimoro, un attimo infinito nello spazio di Kevin Parker [Recensione]

A distanza di 5 anni dall’uscita di ‘Currents’, i Tame Impala ritornano con ‘The Slow Rush’, l’album con cui Kevin Parker ferma i suoi viaggi nel tempo in un attimo liquido, infinito, eterno ed immobile.

Già dall’ossimoro del titolo, la corsa lenta, si intuisce la decelerazione della corsa nel tempo di Kevin Parker e la progressiva rarefazione del rock psichedelico e del mix di ritmi tribali ed elettronici cui ci aveva abituato la band australiana con ‘Currents’ e prima ancora con ‘Lonerism’.

In ‘The Slow Rush’ il sound progressivo e psichedelico dei primi album si addolcisce in un suono più fluido e malinconico, le schitarrate psychedelic rock e gli strati del suono surround Technicolor lasciano spazio ad un groove più rilassato fatto di basso e batteria, in cui la melodia ed il falsetto di Kevin Parker, senza abbandonare le tastiere e il sintetizzatore, approdano a sonorità disco-funk anni ’70 con slanci electropop anni ’90.

Nell’album non mancano pezzi pregni di malinconia elettronica quali ‘Posthumous Forgiveness’, ‘Tomorrow’s Dust’ e ‘On Track’, sapientemente mixati con tracce più squisitamente pop quali ‘Breathe Deeper’ e ‘Borderline’.

‘Tomorrow’s Dust’ ricorda le atmosfere riflessive e la bossa nova acustica dei Radiohead in ‘Present Tense’.

Le hit del disco sono ‘Borderline’, ‘One More Hour’ ed ‘Instant Destiny’, in cui sembra di sentire le sonorità electro-pop anni ’90 dei Daft Punk, ma anche ‘It Might Be Time’, ‘Lost In Yesterday’, ‘Is It True’ e ‘Glimmer’, che presentano sonorità disco funk anni 70 alla Jackson Five ed Earth, Wind and Fire.

Il risultato è un album pop, con parentesi elettroniche da guerre stellari, ma nel complesso più rarefatto e lounge.

Il video teaser dell’album pubblicato su Instagram (che potete vedere qui https://www.instagram.com/tv/B4BzI3JnaQa/?utm_source=ig_embed) mostra il santone Kevin Parker all’opera nel making of di ‘The Slow Rush’.

Con l’ultimo disco Kevin Parker, che sembra forse sentire il peso della fama e della recente scomparsa del padre, trasferisce le atmosfere dei Tame Impala dai party in cui si balla fino all’alba sulle terrazze di Los Angeles ad un aperitivo davanti a un tramonto sul mare, da sorseggiare comodamente seduti sui divanetti di un lounge bar su un’isola greca.

Dunque, “Let’s drink this magic potion of love and emotion”, come canta lo stesso Kevin Parker in Instant Destiny.

Steven Parker Tame Impala

Tracklist:

  1. One More Year
  2. Instant Destiny
  3. Borderline
  4. Posthumous Forgiveness
  5. Breathe Deeper
  6. Tomorrow’s Dust
  7. On Track
  8. Lost in Yesterday
  9. Is It True
  10. It Might Be Time
  11. Glimmer
  12. One More Hour
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Ragazza con un debole per le cause perse e una passione per la musica.

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