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Tutti invitati all’Open Bar del Pagante [Intervista]

È disponibile in tutti gli store digitali “OPEN BAR”, il nuovo singolo de IL PAGANTE, il trio milanese che negli ultimi 10 anni ha raccontato una intera generazione, fotografando perfettamente vizi e virtù, sogni e manie.

OPEN BAR”, prodotta da ITACA (il team di Merk & Kremont), è l’ultimo di una lunga serie di successi che in 10 anni hanno regalato al progetto formato da Roberta Branchini, Federica Napoli ed Eddy Veerus svariati dischi d’oro e di Platino sia per gli album (“Entro in Pass” del 2016 e “Paninaro 2.0” del 2018 sono stati certificati entrambi ORO) che per i singoli.

 

L’estate 2021 – raccontano i ragazziper qualcuno è l’estate del “tutto aperto” dopo un anno e mezzo di reclusione forzata e noi abbiamo deciso di farla cominciare al grido di OPEN BAR, che per definizione è sempre stato sinonimo di liberi tutti o avanti il prossimo”.

Roberta, Federica e Eddy aggiungono: Siamo consci del periodo storico che stiamo vivendo e chiaramente la nostra provocazione sta proprio qui: Chi vuole una estate open bar? La risposta è prevedibile, TUTTI”.

 

Cosa rappresenta idealmente questo “Open Bar”?

Federica: In realtà, la cosa che fa sorridere è che questo brano è stato scritto due anni fa. Anticamente “Open Bar” stava a significare cogli l’attimo. Durante le feste estive, i party, o comunque in discoteca, può venire giù un temporale, la grandine. Il significato era “qualunque cosa accada, continua a divertirti, può arrivare un imprevisto, ma tu continua”. Poi è successo quello che è successo, è arrivata la pandemia, e questo brano calza a pennello, perché rimane l’intento del cogliere sempre l’attimo, il carpe diem. Bisogna divertirsi e prendere tutto ciò che si ha in questo momento.

Il singolo parla di normalità, libertà e vacanze in riva al mare. È quello di cui abbiamo più bisogno in questo momento?

Roberta: Sì, credo totalmente che la gente abbia la voglia, e soprattutto il bisogno e la necessità, di svagarsi, perché siamo stati circondati da cattivi momenti, brutti periodi, la gente ha bisogno di fare.

Federica: Noi non vediamo l’ora di poter iniziare con tutte le precauzioni del caso. Se parliamo di vaccini, i giovani hanno subito prenotato la propria dose per poter tornare alla normalità. C’è voglia di normalità.

L’ironia è sempre stata alla base del vostro progetto. Il non prendersi mai troppo sul serio è la ricetta per avvicinarsi alla gente?

Roberta: Credo che sia stato quello il pizzico in più che ha reso tale il nostro progetto. Poi sta alla gente riuscire a capire ciò che andiamo ad interpretare nelle nostre canzoni, ma credo che l’ironia ci abbia aiutato molto.

Raccontando le vostre giornate estive ci parlate di cambiamenti climatici e riscaldamento globale. È un tema che vi sta particolarmente a cuore?

Roberta: Sì, credo un po’ a tutti.

Federica: Dovrebbe interessare chiunque, soprattutto i giovani, il futuro è nostro ed è importante prendere delle precauzioni per non peggiorare ulteriormente la situazione.

Mi parlate anche della copertina del singolo? Cosa rappresenta quel bicchiere?

 

Roberta: Quel bicchiere rappresenta il fatto che l’open bar è cogli l’attimo. Qualsiasi cosa capiti, come nell’ultimo anno nel quale purtroppo siamo stati invasi da questa pandemia, le persone non devono sprecare i momenti. Vogliamo lanciare questo slogan con questa canzone estiva, soprattutto adesso che si spera in una ipotetica ripresa, di rendersi conto veramente di quello che abbiamo e di prenderne il più possibile, perché ovviamente l’open bar è la festa dove bevi più che puoi, perché puoi bere tutto.

Come avete vissuto la reclusione forzata che ci è stata imposta dalla pandemia?

Federica: Sicuramente non è stato un periodo facile per nessuno. Non credo che ci fosse una persona contenta di questa reclusione forzata sapendo che fuori dalla propria abitazione c’era in atto una pandemia. Anche la persona più positiva del mondo, credo che tutta questa positività non l’avesse molto in quel momento. Ci ha portato sicuramente a riflettere di più, ad apprezzare la tanto odiata normalità, la monotonia di prima, e ad apprezzare di più le piccole cose. Quando eravamo chiusi in casa apprezzavamo il fatto di andare a far la spesa, cosa che prima era un peso. “Oddio devo andare a fare la spesa!”, durante il lockdown era “finalmente vado a fare la spesa e faccio due passi”.

Avete altri progetti in cantiere per la prossima estate?

Roberta: Tutto dipende da quello che ci dicono dai piani alti, dal Governo. Io mi vedo su un palco, vaccinata. Aspettiamo il giorno del vaccino, sono contenta che sia stata vaccinata mia mamma, adesso sono più sollevata e tranquilla. Considerato che tutti i miei amici hanno prenotato il vaccino, sono molto più positiva.

Domanda Nonsense: Cosa dobbiamo ordinare al vostro open bar?

Roberta: Un bel gin tonic.

Federica: Io un bicchiere di vino fermo, bianco.

Intervista a cura di Egle Taccia

Written By

Egle è avvocato e appassionata di musica. Dirige Nonsense Mag e ha sempre un sacco di idee strambe, che a volte sembrano funzionare. Potreste incontrarla sotto i palchi dei più importanti concerti e festival d'Italia, ma anche in qualche aula di tribunale!

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