Si è appena conclusa l’edizione n. 27 di Ypsigrock e quella sensazione di malinconia che pervade i giorni successivi all’evento non è ancora andata via, perché Ypsigrock è molto più che un festival, è il Natale di tutti gli appassionati di musica che si radunano a Castelbuono (PA) ogni anno come una famiglia, una vera e propria comunità. Si è felici a Ypsigrock, è come se entrando in questa cittadina delle Madonie le nostre vite restassero sospese e si venisse catapultati dentro ad una bolla magica, fatta di musica, amici, accoglienza e buon cibo. Ypsigrock è l’emblema dell’inclusività sotto tutti i punti di vista.
In fin dei conti “Il futuro è già nostalgia” è la frase che accompagna da anni la manifestazione e che riesce a cogliere appieno i sentimenti che accompagnano il Festival, che vede Castelbuono come cuore pulsante di qualcosa di molto più che un evento musicale.
A Castelbuono nei giorni del festival ci si conosce tutti, ci si saluta per le strade come se quel luogo ci appartenesse, fosse la nostra casa. La comunità musicale e i più grandi appassionati di musica trascorrono insieme 4 giorni sospesi in questa adorabile cittadina nel cuore delle Madonie.
Come sempre la line up è stata ricca di sorprese e grandi conferme. Un applauso va tutto agli organizzatori di questa meraviglia, che con attenzione e cura cercano di dare il massimo superandosi sempre per competenza e ricerca musicale.
Gli headliner di questa edizione sono stati Colapesce Dimartino, Explosions in the Sky, Kae Tempest e Beach Fossils, ma insieme a loro tantissimi artisti si sono fatti notare nelle giornate del festival.
L’ 8 agosto si parte col botto con i live al Chiostro dei No Windows e con la residenza artistica quest’anno formata da Andy dei Bluvertigo, Sofi Paez, Bodur, Angelo Sicurella e Federica Aloisio, un vero mix di suoni e suggestioni del luogo, accompagnate da una performance di danza spettacolare. Apprezzatissimo il tributo a Franco Battiato con L’Animale, completamente trasformata e fatta propria dagli artisti. Tra il pubblico molti sottolineavano come questa sia stata probabilmente la migliore residenza artistica vista fin qui.
Si passa all’Ypsi Once Stage con i parigini Oracle Sisters che scaldano il pubblico con il loro folk rock che ha fatto luccicare gli occhi dei presenti. Subito dopo i suoni si scaldano e i ritmi diventano più tirati con il post punk degli Egyptian Blue che comincia a far ballare la piazza. È il momento dei Jadu Heart con un live che inizia molto dreamy e poi tira fuori la matrice shoegaze e psyck pop della formazione. È il momento di due care conoscenze del festival, Colapesce Dimartino, due ypsini affezionati che si ritrovano a chiudere la prima serata di Ypsigrock con una visibile emozione. Brani come “Sesso e Architettura”, “Luna Araba”, “Ragazzo di Destra”, “Musica Leggerissima”, “Rosa e Olindo”, “Majorana” fanno cantare tutti. Il pubblico ha sventolato fazzoletti bianchi sul secondo tributo a Franco Battiato della giornata, stavolta sulle note di un’esplosiva “Bandiera bianca”, sempre attualissima. Un applauso speciale a Colapesce che ha portato avanti un live così carico nonostante i problemi alla schiena, che lo hanno visto affaticato ma comunque felice di esibirsi sul palco principale di Ypsigrock.
Il 9 agosto ha visto sui palchi principali del festival tantissimi artisti di grande talento. Si parte al Chiostro con Marta Del Grandi e la sua musica intimista e minimal, seguita da Julie Byrne ed il suo set che ha toccato l’anima, intensa e commovente come poche.
In Piazza Castello apriranno le danze gli irlandesi Chalk, uno dei live più elettrizzanti di questa edizione. Il loro sound adrenalinico ha fatto esplodere la piazza, ritmi tribali che si ispirano alla tradizione irlandese, accompagnati da un suono ipnotico e travolgente. Sicuramente una delle più belle sorprese di questa edizione, impossibile non impazzire per loro. Subito dopo i battiti continuano ad accelerare con un altro live tiratissimo, quello dei Model/Actriz, che scatenatissimi hanno infiammato la piazza tra sensualità e trasgressione. La voce della band, Cole Haden, ha passato gran parte dell’esibizione tra il pubblico, facendoci venire i brividi quando ha corso lungo il bordo della salita che porta al castello, facendo chiudere gli occhi a molti per la paura di vederlo cadere. Altra grande rivelazione di questa edizione!
I toni si rilassano un po’ col live dei Royel Otis che ci è piaciuto tantissimo e che ci ha fatto riprendere un po’ il fiato dopo le esibizioni precedenti. Inutile dire che la piazza è impazzita sulla loro cover di “Murder on the Dance Floor”, sulla quale hanno chiesto al pubblico di calmarsi, perché la situazione sottopalco stava diventando troppo movimentata. Che dire poi della cover di “Linger” dei Cramberries, brividi!
Questa serata epica si conclude con uno dei live più attesi di questa edizione, se non il live più atteso, quello degli “Explosions in the Sky”. Ci siamo messi comodi sotto un cielo di stelle cadenti e abbiamo religiosamente ascoltato quella che è stata molto più che un’esibizione, ma un vero e proprio momento di emozione collettiva. Spaccano, è inutile dirlo, la loro musica parla ai cuori e vederli nei loro movimenti sincronizzati è stato uno spettacolo nello spettacolo. Serata memorabile!
Siamo alla terza giornata di festival, il 10 agosto, e già si comincia a sentire quella sensazione di nostalgia che precede la fine del festival. Si va dritti al chiostro per i live dell’emozionatissima Laura Groves e dei sognanti Tapir!
Al Castello si parte con l’elettronica di Kimyan Law, seguito da Hearthworms a cui tocca il compito di scaldare i motori per il live degli inglesi BDRMM, che si rivela ipnotico e dal ritmo trascinante. La vera sorpresa della serata è Kae Tempest che ha travolto Castelbuono con un’esibizione piena di intensità che ha commosso tutti.
L’ultima giornata di Ypsigrock porta sempre con sé tanta tristezza e la sensazione che il tempo qui passi sempre troppo velocemente. Ci godiamo gli ultimi live al Chiostro, che si rivelano i migliori di questa edizione. Un pomeriggio di pura festa con Lauren Auder prima e poi con un finale tutto da ballare con gli Yin Yin, la vera grande sorpresa di questa edizione. Ci hanno travolti coi loro brani che riportano all’oriente, facendoci ballare come i pazzi immersi totalmente nel loro mood, in un caldissimo pomeriggio d’agosto che già sapeva di malinconia. Meritavano assolutamente il main stage.
La serata finale parte con il live di Tkay Maidza che coinvolge il pubblico con la sua cover di “Where is my Mind?”, seguita in scaletta dagli inglesi Fat Dog che hanno veramente spaccato tutto, regalandoci anche una cover di “Satisfaction” di Benny Benassi. Anche loro sono stati una grande rivelazione di questa edizione. Dopo questa bomba ci siamo rilassati sognando con i Nation of Language, che non hanno deluso le aspettative dei tanti che li aspettavano sul palco. L’ultimo live in scaletta, accolto sempre con un po’ di magone, quest’anno ha visto protagonisti i Beach Fossils, applauditissimi dal pubblico totalmente rapito dalle loro suggestioni, che ha reso ancora più magica la loro esibizione accendendo le torce dei cellulari mentre tanti surfavano sulla folla, creando con questa accoglienza una delle tante magie che solo il pubblico di Ypsi riesce a regalare. La band si congeda ricordando agli Ypsini di restare sempre se stessi.
Come sempre sull’ultima nota della band di chiusura parte “All I want for Christmas is you” di Mariah Carey e festeggiando il nostro Natale sappiamo che il futuro è già nostalgia.
A presto Ypsigrock, come sempre non deludi mai!
A cura di Egle Taccia