A cinquant’anni dallo storico sbarco dell’uomo sulla Luna – astenersi contestazioni complottiste in merito – il guru della techno Jeff Mills decide di celebrare l’evento a modo suo. “Moon – The Area of Influence” è una celebrazione assolutamente sui generis, in cui le sonorità techno ultra-minimali dell’artista statunitense colpiscono in modo inaspettato.
Il mood del disco è quello di una colonna sonora ideale di un viaggio immaginario verso la Luna, dove ogni nota sembra prodotta da uno dei tanti computer di bordo e sensori della nostra navicella. Un viaggio verso la Luna attraverso l’oscurità, in cui si è pervasi da un cupo senso d’inquietudine che le fredde note di Jeff Mills ben ci trasmettono.
Complice la bella e minimale copertina, in cui intravediamo la nostra destinazione solamente attraverso un Clair de Lune riflesso sul mare, le tredici composizioni dell’album ci fanno pensare non tanto agli epici viaggi astrali dipinti nei blockbuster fantascientifici, ma al diario di bordo del vero viaggio del 1969 o, se vogliamo restare nell’ambito dei paragoni cinematografici, alle inquietanti atmosfere di “Moon”, il cult del 2009 diretto da Duncan Jones. Soluzioni essenziali fin dall’artwork, che si traducono in soluzioni musicali ed estetiche scarne ed asettiche, almeno ad un ascolto superficiale.
A differenza di alcuni recenti lavori nei quali gli artisti hanno volto il proprio sguardo verso il cielo stellato, intraprendendo un autentico viaggio spirituale – pensiamo ad esempio a “Singularity” di Jon Hopkins -, Jeff Mills sceglie la strada più difficile. Nelle sue intenzioni, egli cerca di accompagnarci in un viaggio realistico, facendoci sentire le atmosfere claustrofobiche di una navetta spaziale, la freddezza dei calcolatori e dei macchinari da cui dipende l’esito del viaggio e il vuoto dello spazio aperto. Nessuno spazio per l’immaginazione, i viaggi psichedelici, la new age o quant’altro: il metodo adottato per “Moon” è rigorosamente scientifico, quasi documentaristico.
Pertanto, quello descritto nel concept non è un viaggio estasiante né confortevole: tutto è ridotto all’essenzialità, come ben espresso dalle sonorità ultra-minimali che ci riportano all’elettronica degli albori – sono forti le assonanze con i Kraftwerk di “Radio Activity”. Con “Moon – The Area of Influence” Jeff Mills sceglie di dar vita ad un’opera coraggiosa e difficile, che in molti non apprezzeranno per il forte minimalismo; ciò nonostante, riteniamo che l’artista sia riuscito nell’intento, riuscendo a suscitare le autentiche sensazioni percepite da un astronauta in viaggio verso la Luna.
Un’opera per ascoltatori coraggiosi, insomma, i quali sapranno cogliere ed apprezzare le inquietanti sfumature del disco, godendosi questo viaggio suggestivo.
Tracklist:
- Control, Sattva And Rama
- Stabilising The Spin
- The Tides
- Sleep-Wake Cycles
- Erratic Human Behavior
- Lunar Power
- Electromagnetic
- Decoding The Lunar Sunrise
- Peaks Of Eternal Light
- Measuring The Doppler Shift
- Theia
- 180-Degree Repositioning Phase
- Absolute
