Già eravamo rimasti praticamente folgorati dalla bellezza di questo corto nella prima serata della sessantaduesima edizione del Taormina Film Fest, la scorsa estate, quando, in attesa della prima proiezione sul grande schermo del Teatro Antico del lungometraggio della Disney – Pixar “Finding Dory”, cioè “Alla ricerca di Dory”, i sei minuti del corto “Piper” hanno affascinato gli spettatori di un festival cinematografico che da qualche anno è diventato avaro di eventi. E, in un eccesso di cattiveria, potremmo considerare quei sei minuti i più belli di tutta la rassegna e vedere la breve pellicola come il vero e proprio evento.
Questo piccolo capolavoro firmato Pixar si è affrancato dalla dimensione di corto di complemento per un film che, sia detto per inciso, non è fra le cose più riuscite della blasonata produzione americana consociata con la Disney. “Piper” sta spopolando sul Web, dove chiunque può, con un semplice collegamento a You Tube, innamorarsi di questo piovanello che muove i suoi primi passi fuori dal nido per avventurarsi in mezzo ai pericoli della vita quotidiana. Lo guida la mamma, lo prende a ben volere un simpatico drappello di paguri che gli (o le, non sappiamo ma non importa) insegneranno a procurarsi un po’ di cibo e ad affrontare con coraggio ogni avversità.
Al di là del gradevolissimo apologo che vi si racconta – mentre lo spettatore dirà “so cute…” oppure “ch’è finicchiu!” a seconda di quale parte del mondo abiti -, affascina la tecnica con cui l’italo-americano Alan Barillaro – già supervisore alle animazioni di “Monsters & Co.”, “Alla ricerca di Nemo” e dello splendido “Wall-E” – tratta tecnicamente l’immagine, che è perfetta, da documentario naturalistico su carta patinata, e rende fin nei minimi particolari ogni piuma dell’uccellino ed ogni elemento visivo, con un lavoro approfondito e raffinato. Le musiche di commento sono di un altro grande, Adrian Belew, che è stato membro della mitica formazione rock-progressive britannica dei King Crimson.
Nello Pappalardo