GRANDE SUCCESSO DI PUBBLICO
IN TV E IN PIAZZA
PER IL CONCERTO DEL PRIMO MAGGIO 2022
Centinaia di migliaia di persone hanno gremito
PIAZZA SAN GIOVANNI A ROMA in ogni ordine di posti
RECORD anche per la diretta su RAI 3:
media del 10,4% di share
con picchi del 13,8% e quasi 3 MILIONI di spettatori
(circa +4% rispetto all’edizione 2021)
SOCIAL impazziti per il Concertone:
in tendenza dal 30 aprile al 2 maggio
con 13 MILIONI di impression e una reach di 5.034.333
Grande successo per il ritorno del concertone del Primo Maggio a Roma, col pubblico e senza restrizioni. Vedere Piazza San Giovanni gremita di gente dopo tutto quello che abbiamo vissuto, dopo quello che l’industria musicale ha vissuto in questi ultimi anni, ha fatto sussultare tutti i presenti. Ambra Angiolini, commossa nel trovarsi di fronte ad una piazza stracolma, ha condotto, affiancata da Bugo, un’edizione storica, quella della ripartenza. A fare da sfondo a questa giornata sono stati certamente i numerosi temi trattati, primo tra tutti la pace. Non è stato solo il lavoro, quindi, il fulcro della manifestazione, ma una forte vicinanza al popolo ucraino, martoriato dalla guerra, con la richiesta a gran voce di fermare questo orrore. Si è parlato anche di clima, tutela delle donne nei posti di lavoro, ma soprattutto dove non le vediamo, nelle loro case, della sicurezza di tutti noi in città sempre più pericolose e disgregate.
È stata soprattutto, però, una giornata di festa, che ha visto tornare sul palco la musica, senza restrizioni, con la gente sottopalco a cantare abbracciata le canzoni del cuore. E questo ha commosso ed ha fatto tremare certamente i polsi anche ai musicisti più affermati. Una festa, che però non deve farci dimenticare cosa sono stati questi due anni per i lavoratori della musica, per tutto il settore dell’intrattenimento e della cultura.
La scaletta ha cercato di accontentare i più giovani, avvicinandoli alla manifestazione, e sicuramente l’obiettivo è stato centrato visti i numeri raggiunti. Vari i momenti da ricordare in una giornata ricca e transgenerazionale. Primo tra tutti l’arrivo a sorpresa di Riccardo Cocciante insieme al cast di Notre Dame de Paris, che ha portato sul palco alcuni brani del monumentale spettacolo da lui ideato, con tanto di pugno chiuso sul finale. E poi l’eleganza di Ornella Vanoni, che omaggia Buarque e ricorda le morti sul lavoro, seguita da Marco Mengoni che invece ha scelto di omaggiare Bob Dylan con “Blowin’ in the Wind”, regalandoci un’interpretazione degna dell’originale. Carmen Consoli e Marina Rei hanno dato lezioni di rock a tutti, erano in due ma sembravano in dieci. Che dire poi di Max Pezzali e la sua formidabile band, vero dominatore di questa edizione, che con soli due brani si è portato a casa il concertone. Da vero re del pop ci ha fatti cantare tutti col suo inno “Gli Anni”, uno dei brani più potenti del suo ricchissimo repertorio, fotografia di una generazione nel quale non fanno fatica a riconoscersi anche i più giovani, trasformatosi per l’occasione in un rito liberatorio per la piazza e la sala stampa che l’hanno cantato all’unisono commosse. E che dire di BigMama, bellissima nel suo vestito super fasciante, che ha lanciato un importante messaggio di body positivity: “Mi gridavano cicciona, ora guardate quanto sono figa”.
Valerio Lundini ha dimostrato di essere diventato in breve tempo un gigante della televisione, capace di irridere il pacifismo televisivo ma allo stesso tempo condannando quello a cui stiamo assistendo, e lo ha fatto unendo la musica alla sua genialità e portandosi a casa il consenso generale.
È stata una grande festa, dedicata soprattutto ai giovani e ai loro artisti, ma forse è giusto così, in fondo sono proprio i giovani ad aver subito maggiormente le restrizioni di questi anni bui, privati dei loro giorni più belli, della loro socialità, della voglia di cantare a squarciagola le canzoni sotto un palco, abbracciati, sorridenti e vicini. Era giusto ricominciare da loro.
Bentornato Primo Maggio, bentornata libertà!
A cura di Egle Taccia
Foto di Claudia Rolando