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Little Pieces of Marmelade: da X Factor ai live! [Intervista]

Una batteria e una chitarra al servizio di volumi impressionanti, suoni saturi e distorti.

Sono i Little Pieces of Marmelade, duo capace di attraversare e rinnovare l’hard rock Seventies, il grunge, il post-punk ma anche di incendiare la più televisiva e pop delle esperienze: quel palco di XFactor che li ha visti, sotto la guida del loro ‘mentore’ Manuel Agnelli, arrivare in finale.
Finalmente live, ovvero nella sua dimensione ideale, perfetta, compiuta, il duo di Filottrano (AN) tornerà a coinvolgere il pubblico con tutto l’impatto sonoro del quale è capace, con performance tirate, dirompenti, asciutte.

Intervista a cura di Egle Taccia

Iniziamo parlando della vostra esperienza ad X Factor. Com’è stata la vostra avventura televisiva? Ha in qualche maniera cambiato il vostro modo di lavorare o di approcciarvi al pubblico?

È stata un’esperienza totalmente fuori luogo, in senso positivo per noi, ci ha aiutati un sacco nel rapportarci con molte più persone rispetto a quelle a cui eravamo abituati prima.

 

Ci raccontate un po’ della vostra storia prima di X Factor?

Non siamo cambiati tantissimo tra prima e dopo, siamo fortunatamente rimasti molto noi e sicuramente c’è stato un balzo a livello di priorità nella vita. Prima avevamo altri lavori, altre cose, ma lo spazio che dedicavamo ai Little Pieces of Marmelade non era stato mai considerato come un hobby, era sempre un obiettivo, era sempre una ragione di vita, un momento importante più di ogni altra cosa. Abbiamo passato due anni prima della nostra apparizione in tv a girare il nostro disco ad ogni etichetta italiana e non, a mandare veramente ogni giorno 20 o 30 e mail, e su 230 etichette ci hanno risposto in tre, poi è arrivato il lockdown e abbiamo deciso di fare uscire il disco in casa, praticamente autoprodotto e autodistribuito e poi ci è arrivata questa chiamata a partecipare a un provino di X Factor e ci siamo detti “peggio di così non può andare, quindi proviamoci” ed è andata benissimo.

Definite la vostra musica come “PORN-PUNK-PSYCHEDELIC-CROSSOVER”. Cosa rappresenta questa definizione che vi siete cuciti addosso?

Mi piace un po’ scherzare su questa cosa perché oggi non è tutto così definibile, tutto così etichettabile, magari ci piace fare un pezzo rock o una ballad e non ci piace molto definirci e inglobarci sotto un’etichetta di genere. Ci siamo detti “scherziamo un po’ sui nomi”, comunque sia di essere rock è rock, il porn forse riguarda più i testi, le tematiche, l’approccio. È un po’ una presa per il culo perché pensiamo che oggi come oggi sia un po’ difficile e limitante definire una band in un solo genere.

Siete in giro in tour. Cosa deve aspettarsi il pubblico dai vostri spettacoli?

Noi live ce la viviamo molto in base a dove siamo, a come stiamo, a che scaletta facciamo. Penso che visti in terza persona possano essere dei live imprevedibili, totalmente vivi e totalmente viscerali, comunque sia il live è la nostra dimensione ideale, nel disco le casse sono quelle, l’altoparlante per ascoltare la musica è quello, c’è sempre quel limite lì, invece live non ci sono limiti e andiamo a puntare sull’avere un suono enormemente grasso e violento e ci stiamo riuscendo.

Com’è ritornare su un palco dopo questo lungo anno di stop?

Ritornare sul palco è la cosa più bella che ci potesse capitare. Bello scrivere il disco, bello stare a casa e avere i tuoi orari per scrivere e per suonare, ma senza i live non c’è motivo di suonare, secondo noi, in questo nostro momento di vita musicale. Live sentiamo che sia noi che il nostro pubblico avevamo un bisogno enorme di ritornare a sentire un po’ di musica dal vivo.

State lavorando a nuova musica?

Stiamo scrivendo da quando siamo tornati a casa dalla tv, è iniziato tutto questo processo, un percorso di ricerca e sperimentazione, di prove su prove. Ci stiamo innanzitutto divertendo tantissimo a scoprire un sacco di cose e a non fare sempre quello. La chiave è sempre rinnovarsi, stiamo scrivendo, ci passiamo la palla con Manuel Agnelli, che sarà il produttore del disco, ci scambiamo pareri, idee, ce lo lavoriamo bene.

Domanda Nonsense: Qual è la nota musicale che per voi rappresenta la felicità?

Ti direi il re, perchè nei pezzi in cui passiamo per il re questa nota ci porta sempre un sentimento di buoni propositi. Il Re, però è quello distorto.

Ecco le prossime date:

7 Agosto – Villa Buonaccorsi | Potenza Picena (MC)

8 Agosto – Castello di Gradara | Gradava (PU)

23 Settembre – Hiroshima Sound Garden | Torino

Written By

Egle è avvocato e appassionata di musica. Dirige Nonsense Mag e ha sempre un sacco di idee strambe, che a volte sembrano funzionare. Potreste incontrarla sotto i palchi dei più importanti concerti e festival d'Italia, ma anche in qualche aula di tribunale!

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