Manca ancora molto all’inizio del concerto e la Salumeria della Musica di Milano è già gremita di fedelissimi e curiosi giunti sin qui per la tappa milanese di Pollio (alias Fabrizio Pollio), cantautore e già front-man degli Io?Drama, accompagnato stasera dal vivo da Mamo alla batteria, Giuseppe Magnelli alla chitarra, Jacopo Federici al basso e alla tastiera e da Emanuele Dau alla tromba.
Il pubblico aumenta e l’aria comincia ad appesantirsi; leggeri invece sono i cuori dei fan (già sottopalco) di lunga data di Fabrizio: è palpabile l’attesa dei brani che compongono Humus, il primo album solista che l’artista ha da poco pubblicato per Maciste Dischi e rodato in un tour che ha già fatto tappa in molte città della penisola italiana.
Ad aprire l’evento troviamo Luca Milani, meglio noto come Qualunque, in una veste molto semplice, chitarra e voce. Qualunque presenta i brani del suo nuovo EP (ancora inedito) proponendo un cantautorato rock sincero nei contenuti e diretto nella forma, colpendo positivamente il pubblico incuriosito.
Il concerto di Pollio inizia con “Oggi È Domenica” e prosegue a ritmo sostenuto passando per “Nessun Dogma”, “Le Vite Degli Altri” fino ad arrivare a “Il Figlio Malpensante”, uno dei brani più ascoltati della sua ultima fatica discografica.
Non mancano alcuni successi presi dal repertorio degli Io?Drama: “Nel Naufragio”, “Musabella” (in una delicata versione acustica) e “Vergani Marelli 1”.
Il pubblico risponde con un corposo sing-a-long per tutta la durata del concerto; Pollio intercala i brani spiegandone brevemente la loro natura e di tanto in tanto si tradisce al microfono palesando una felicità incontenibile: “Prima di salire sul palco ero convinto di dover affrontare il concerto con molta serietà e invece mi sto divertendo un sacco!”.
Non appena la band scompare a metà concerto dietro le quinte , il pubblico dimostra di non averne avuto abbastanza e riporta i musicisti on stage a forza di “Bis!” e fischi.
La sensazione è quella di rimanere intrappolati in un grande abbraccio collettivo, composto non solo da intimi e fedelissimi di vecchia data ma anche da una grande fetta di pubblico giovanissimo e affamato di novità.
Un abbraccio, quindi, è l’augurio che il pubblico regala a Pollio: il modo migliore di terminare un tour e quello più bello per iniziare un nuovo percorso musicale.
Report e Ritratti dal vivo di Andrea Spinelli Art