A distanza di un anno dall’uscita del suo nuovo disco “Tormentone” e dopo il successo di un tour incessante che ha toccato tutta Italia, Scarda annuncia sei nuove date nei club delle principali città italiane prima di ritornare di nuovo in studio per la lavorazione del nuovo disco.
Sarà all’H2NO di Pistoia il 26 ottobre, al Circolo Ohibò di Milano il 16 novembre, all’Urban di Perugia il 23 novembre, il 29 novembre allo Smav di S. Maria a Vico (CE), poi ancora il 12 dicembre al Covo di Bologna e il 14 dicembre al Monk di Roma per il “Finetormentone Tour”.
“Tormentone” è un album disilluso in cui l’elettronica viene affiancata da arpeggi, accordi e ritmi che affondano le proprie radici nella nostra tradizione cantautoriale.
Queste ultime date saranno l’occasione per scoprire un nuovo live show prima che l’artista si concentri completamente sui suoi prossimi brani.
Abbiamo incontrato Scarda per parlare di “Tormentone”, del suo singolo estivo “Tropea” e per conoscere i suoi progetti futuri.
Intervista di Egle Taccia
A fine giugno hai aperto il concerto di Calcutta al Rock in Roma. Che esperienza è stata per te?
L’ho preso semplicemente come un impegno promozionale, non era un mio concerto, era un’apertura in formazione ridotta (trio), nella quale abbiamo suonato 4 canzoni. Una cosa tranquilla insomma, non mi ha procurato particolari preoccupazioni. L’emozione la provo quando l’headliner sono io. Quella sera, voglio dire, era Edoardo ad avere la responsabilità della riuscita del concerto, non io; io andavo lì a fare il mio, cercando di trovare nuovi fan, tutto qui. Ero solo contento, come si é contenti ad andare in gita; ecco, noi eravamo in gita, in un posto così grande non posso ancora suonarci come headliner, quindi è stato del bellissimo turismo sul palco più grande su cui avessimo mai suonato.
Che tipo di pubblico ti sei trovato di fronte in quell’occasione?
Ero andato lì a trovare nuovi fan, ma appena abbiamo iniziato a suonare é stato chiaro che in molti cantassero. Calcutta era in cartellone 2ore dopo, ha fatto quasi 10.000 persone, ma davanti a noi ce n’erano circa 1500 e in molti già conoscevano il progetto; a Roma gioco abbastanza in casa, chi ha saputo che c’ero io ha cercato di arrivare presto o comunque ha ascoltato le canzoni, insomma, non ho trovato molto pubblico nuovo, la gente è arrivata dopo, ma è stato bello così, ho avuto l’attenzione di chi c’era, un pubblico in parte mio e per la restante parte abbastanza compatibile con il mio.
È trascorso quasi un anno dall’uscita di “Tormentone”. Ci parli dell’album e dei temi trattati nei brani che lo compongono?
Tormentone é il mio secondo disco ed é andato molto meglio del primo, anche perché ci ha lavorato gente più capace. È un album di canzoni sull’amore, amore perduto soprattutto, amore “tormentato”, amore che scopri tardi, insomma un album sulla gente che si incontra negli affetti e su quello che ne viene fuori.
Quest’estate ci hai fatto ballare con il tuo singolo estivo dal titolo “Tropea”. Un brano totalmente estraneo al tuo mood. Cosa lo ha ispirato?
Lo ha ispirato la nostalgia delle estati che non torneranno, è il ricordo di quello che é successo tante volte e da un po’ non succede più, amore turistico in questo caso. Sul mood forse ho esagerato, ma mi sono tolto la soddisfazione di fare una canzone veramente estiva. Se dovessi rifarlo in futuro però agirei diversamente.
“Tropea” è un brano che preannuncia un nuovo lavoro di prossima uscita o stai pensando di prenderti una pausa?
Tropea é un’appendice di Tormentone, non un prologo di qualcos’altro. Credo che mi prenderò una piccola pausa.
Domanda Nonsense: Qual è la tua vacanza ideale?
Vorrei trascorrere due settimane di Settembre a Castelrosso, l’isola greca su cui hanno girato “Mediterraneo” di Gabriele Salvatores. Da solo. Vorrei scrivere di giorno e stare al bar di notte.